giovedì 6 aprile 2017

Baci negati - Rosaria Catania








Baci negati

Nel miraggio discente
l'aria se ne va ti persi in una sera d'aprile
Su sospirati cancelli
non ti ho dimenticata...
Sulla morbida bianca copertina
ricamata di rosa
frangeva un raggio di sole e sulle rosee aureole
senza un gemito librasti le ali al cielo
Sul canneto un pallido luccichio
di un alone malinconico e su danze di fiocchi di ciliegie rosse
sul pianto mio mi ubriacai
Sulla cornice oscurala tua immagine
incisi il tuo nome Lucia
E sulla profonda cupa voce soffocai in me il grido
sussurrai il nome tuo
Il tuo ricordo luce aurora amore
un falò sempre acceso
sul giaciglio del mio cuore
Migrarono i desideri per non impazzire
con i baci negati
"A Lucia" 
@ Rosaria Catania(registrata) 30 3 20178 4 1972

I 90 ANNI DI FRANCO CHIECO a cura di Franco Presicci




Con una bella e affollata cerimonia il 23 marzo, nella sala conferenze dell’Ordine dei Giornalisti, in Strada Palazzo di Città, a Bari, è stata consegnata a Franco Chieco una targa di riconoscimento alla carriera, in occasione dei suoi 90 anni. L’evento è stato voluto e messo a punto dalla Fondazione “Paolo Grassi” di Martina Franca e dal Festival della Valle d’Itria, di cui Chieco, critico musicale notissimo e apprezzato non soltanto nella città di San Nicola, ma anche nel resto dello Stivale e oltre, ha scritto sempre, puntualmente e con passione, contribuendo alla sua crescita, al suo prestigio e alla sua diffusione nel mondo. Martina, generosa e di lunga memoria, lo ha ringraziato.
   Non ho il piacere di conoscere personalmente questo eminente protagonista della cultura e del giornalismo pugliese, ma ne ho spesso sentito parlare dall’indimenticabile pittore Filippo Alto (ha dipinto la  Puglia con un’alchimia cromatica festosa), che per un tragico incidente stradale in cui, nel ’92, rimase vittima nei pressi di Ancona, non potè allestire una serata in onore del critico concittadino nell’ampio cortile della propria casa di Figazzano, collocata nella splendida campagna tra Martina e Locorotondo, dopo Sisto, come aveva fatto per il milanese Raffaele De Grada, critico e storico dell’arte. Me ne parlò il poeta, scrittore, giornalista, sceneggiatore radiofonico, commediografo Vito Maurogiovanni, che una mattina, ospite di Filippo, esaudendo un mio desiderio, mi fece dono di una copia dattiloscritta di un suo saggio su Tommaso Fiore, vincitore nel ’52 del Premio Viareggio con “Un popolo di formiche”. E me ne parlarono Mario Azzella, giornalista e documentarista della Rai; e Antonio Rossano, autore di tanti brillanti servizi sul Festival per la stessa antenna e di “Miracolo a Martina” e “O cambiamo protettore o rubiamo San Nicola”, dove se la prendeva con il Vescovo di Myra, accusandolo di non fare niente per la città che lo aveva come patrono (“Bari è adespota, senza padrini…”), pur avendo ispirato la figura di Santa Claus.
  Franco Chieco, al quale ho telefonato il giorno prima della manifestazione, è nato a Bari nel ’26, e svolge l’attività di giornalista da settant’anni. Durante il suo lavoro ha tra l’altro allevato molti giovani aspiranti, che possono ritenersi fortunati, visto che al giorno d’oggi nessun veterano ha  voglia di imitare Chieco, firma nobile e già redattore capo centrale, severo e scrupoloso, de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, e critico musicale autorevole dal ‘59. Ha anche ricoperto incarichi prestigiosi: presidente dell’Associazione della Stampa di Puglia e Lucania; esponente consultato e ascoltato della Federazione nazionale della Stampa; dell’Ordine dei giornalisti; dell’Inpgi (il nostro ente di previdenza), della Casagit (preposta all’assistenza sanitaria)… Ha dato vita, nel ’95, al mensile di cultura, costume, spettacolo “Contrappunti”; è stato tra i fondatori e poi segretario dell’Associazione nazionale critici musicali; e presidente della giuria del Premio “Franco Abbiati” – sorto nel grembo dello stesso sodalizio - assegnato per sette volte alla rassegna martinese, premiando innanzitutto le scelte del direttore artistico Alberto Triola. Inoltre, alla bibliomediateca della Fondazione “Paolo Grassi” di Martina Franca ha donato oltre mille volumi di opera e musica classica di grande interesse.
   Intenso il suo impegno anche nel sindacato. Mi dicono che, discutendo con i colleghi della difesa dei diritti della categoria, a volte addirittura si emozionava, soprattutto quando evocava le notti trascorse nelle trattative per un contratto dal parto difficile o nel tentativo di curare il malessere di una testata. E oggi, che ha vinto la tappa dei 90 anni, e si mostra deciso a lasciare il campo in cui è stato infaticabile e appassionato, continua ad essere interessato a quanto avviene nell’agòne dell’informazione, rincuorando così gli estimatori, che lo vorrebbero sempre sulla plancia.
   Franco Chieco, persona dotata tra l’altro di una garbata, divertita ironia, è anche l’enciclopedia ambulante del giornalismo barese; e un punto di riferimento non soltanto per i vivai della professione, che è cambiata e diventata più difficile da praticare. E’ amato e stimato. Il 20 febbraio del 2007 fu acclamato da un numeroso pubblico nella sede della Pinacoteca Provinciale di Bari, dove la locale Fondazione lirico-sinfonica  Petruzzelli e teatri allestì un incontro con lui, intitolandolo “Percorso di una carriera al servizio della musica: Franco Chieco”. Il 15 dicembre dell’anno scorso, nella cattedrale di Bari, il circolo “Vito Mastrogiovanni” gli ha assegnato il Premio “Testimone di verità”. Sono soltanto alcuni dei tributi da lui ricevuti.
   Insomma, Franco Chieco, socialista e credente convinto, è una colonna, un pilastro. Molto considerato anche dai mostri sacri della musica. Commentando la cerimonia svoltasi a Bari il 23 marzo, Amerigo De Peppo ha riferito un episodio che la dice lunga. Trovandosi in ascensore nell’Hotel Vesuvio di Napoli con Riccardo Muti (tra l’altro direttore principale dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano dal 1986 al 2005), cercò di avviare una conversazione, ma il maestro  appariva stanco e schivo. De Peppo riuscì nell’intento usando come chiave il nome di Franco Chieco; “e Muti mi chiese notizie del critico, mandandogli i saluti”. 

   Chieco ha anche pubblicato importanti volumi: “Contrappunti-diario musicale pugliese ” nel ‘71, editrice Adriatica; “Di quella pira”, nell’84, Laterza; “Il fu teatro Petruzzelli”, nel 2002, Adriatica.
   E’ stato Franco Punzi, entusiasta, dinamico presidente del Festival della Valle d’Itria, relatore alla cerimonia del 23 marzo a Bari, a farmi sapere, nel corso di una delle nostre telefonate, del riconoscimento a Franco Chieco, chiedendomi di scrivere un pezzo. Data l’altezza del personaggio, l’ho scritto subito e volentieri.
   Intanto critici, melomani, cantanti, orchestrali, studiosi, giornalisti attendono come ogni anno la presentazione del programma dell’edizione 2017 del Festival al Piccolo Teatro di via Rovello a Milano, prevista secondo Punzi per la prima metà di maggio. Farà gli onori di casa Sergio Escobar, direttore del teatro, ammiratore di Martina, della sua rassegna musicale e di quelli che fanno di tutto per non tradire le aspettative, facendo lievitare i successi, la fama e i simpatizzanti.
   Il Valle d’Itria, sbocciato nel 1975 e giunto felicemente alla 43.ma edizione, si aprirà il 14 luglio con l’”Orlando furioso” di Vivaldi e si concluderà il 4 agosto con “Margherita d’Anjou” di Meyerbeer. Un cartellone ancora una volta molto nutrito, con opere mai rappresentate nel nostro tempo, che il direttore artistico Alberto Triola e il direttore musicale Fabio Luisi hanno voluto dedicare alla memoria del maestro Rodolfo Celletti, che tutti gli anni viene ricordato a Milano da Franco Punzi, quando accenna alle novità, sempre interessanti, di questo Festiva, che è anche trampolino di lancio e scuola per giovani di talento; annuncia le presenze prenotate da ogni parte del mondo; e invita a venire in Valle d’Itria, che Giuseppe Giacovazzo definì terra benedetta.
   Arrivederci dunque nella città del belcanto, del sole, dei trulli dai simboli misteriosi, delle viti inginocchiate, care al poeta tarantino Raffaele Carrieri; dell’ulivo, del fico, albero per i Greci sacro a Dioniso; e delle case bianco latte; dei balconi spanciati che facevano camminare il regista, scenografo e costumista Pierluigi Pizzi con il naso all’insù.
   Franco Chieco vorrà sicuramente cambiare idea e continuare a contemplare il paesaggio irripetibile, incantevole, luminoso di Martina, senza trascurare il suo lavoro di critico prezioso e intransigente. Ce lo auguriamo tutti.

                                                                                            Franco Presicci


       
 


martedì 4 aprile 2017

Mostra e Premio Internazionale di Arte, Poesia e Prosa, "Caserta 2017" 20-21 Aprile


Il 20-21 Aprile 2017 un grande evento internazionale di VerbumlandiArt e il Presidente della Proloco di Caserta, Carlo Roberto Sciascia.
Mostra e Premio Internazionale di Arte, Poesia e Prosa, "Caserta 2017" inserito nel Progetto "La catena della Pace".
Il 21 Conferenza del prof. Hafez Haidar, Candidato per il Premio Nobel per la Pace, ospite del direttore del Dipartimento di Scienze Politiche di Caserta, prof. Gian Maria Piccinelli.

“IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE” CON IL DIALOGO FRA I POPOLI. - VERBUMLANDIART



“IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE” CON IL DIALOGO FRA I POPOLI.
LA CATENA DELLA PACE CON LA POESIA, L’ARTE, LA MUSICA, IL TEATRO, IL CINEMA, IL GIORNALISMO.

“IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE”
don Tonino Bello

L’esortazione di Don Tonino “IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE” non può lasciarci indifferenti specie ai giorni d’oggi dove sembra ci sia una generale rassegnazione alle sorti del mondo.


Il clima di insicurezza e paura che gli attuali avvenimenti internazionali hanno instaurato nella società ha effetto su tutti, in particolare sui bambini e sui più fragili e puri di cuore. Ciò crea l’esigenza di offrire un contatto con questa realtà che offra stimoli per la formazione di cittadini di una società sempre più multiculturale che viva in un clima di pace e di dialogo continuo.
La cultura alla pace oggi deve diventare centro di aggregazione in cui si possa vivere la diversità come arricchimento e non come disagio. La ‘mondializzazione’ produce, da un lato, un maggiore contatto tra culture diverse ma, dall'altro, suscita reazioni di paura e di chiusura 'nel proprio guscio', che facilmente sfocia nell'intolleranza, nell'emarginazione, nella guerra.
La cultura alla pace deve perciò creare dei nuovi cittadini che siano in grado di affrontare i problemi creati dalla convivenza di culture, religioni, politiche diverse.

L’associazione VerbumlandiArt , in stretta collaborazione con il Movimento Culturale “Valori E Rinnovamento” Lecce, presidente Wojtek Pankiewicz, con il patrocinio di altre associazioni e istituzioni, L'Associazione culturale Einaudi di Rosa Tomasone, Euterpe di Lorenzo Spurio, Alexander Museum Palace di Alessandro Marcucci Pinoli, Il Cestro studi Michele Prisco di Annella Prisco, la Caritas Diocesana Nardò-Gallipoli, il Comune di Galatone, il Comune di Gallipoli. l'Ambasciata dell'Equador di Milano, l'Ambasciata della Croazia, rago Kraljevic, l'Associazione Majdan di Slavica Pejovic Serbia, La Proloco di Caserta di Carlo Roberto Sciascia, la casa Editrice Milella di Lecce, promuovono iniziative nazionali ed internazionali che coinvolgono esponenti illustri del mondo della cultura, dell'arte che interpretano con le loro attività, professionalità, questo percorso di sensibilizzazione.
Il progetto “Costruiamo la Catena della Pace con la Poesia, l’Arte, la Scrittura, la Musica, il Teatro, il Cinema, il Giornalismo, la Moda.” unisce poeti, artisti, musicisti, attori/ci, giornalisti, registi di tutto il mondo per costruire una civiltà dell’amore per la pace, un progetto che si fa portavoce dei valori culturali delle varie nazioni, a sentimenti di collaborazione e di pace che, pur nel rispetto della propria identità etnica e culturale, possono nascere soltanto dall'empatia con ciò che è diverso e dal confronto con l'altro. Si può parlare di pace con il linguaggio della poesia, diretto e immediato che può diventare un modo per migliorare la convivenza democratica a tutti i livelli sociali.

giovedì 30 marzo 2017

D'amore - Larah Lei

  D'amore

Deliquio divino
deferente al cuore
che d'alti toni impazza nelle vene,
seppur cariatide , ma d'animata speme
io ti sorreggo mia fervida passione.
Che d'altro io non posso ormai bramare
neppur dirimere ciò che mi ghermisce ,
inerme t'amo e nulla mi perisce ...
languida a te , mio suggellato amore .
_by Larah Lei ____

Raymonde Simone Ferrier - Senso dell’orientamento non possiedo



Senso dell’orientamento non possiedo
ma l’anatomia di certi luoghi
ad occhi chiusi riconosco e percorro.
In un attimo in mente mia si diramano
le loro intime antiche strade
fino a toccarmi il fulcro del petto.
Mi basta allungare la mano
e con lui all’unisono
le sento pulsare di diletto.
E il cielo ad un tratto si fa lindo,
si spoglia delle sue nuvole taciturne
e delle angustie di tutti gli altri luoghi.
Senso dell’orientamento non possiedo
ma Là, una lacrima che ride dietro alla palpebra,
un sorriso incollato alla polpa delle labbra,
sempre arrivo nel tempo lampo di un furtivo bacio.
Seguendo la strada di fulgore del ricordo
non posso sbagliarmi di un centimetro solo,
mi basta girare ad ogni suo stondato angolo
e, estasiata, di nuovo vivissimo lo possiedo,
chiuso nel nostro stretto abbraccio.
La sua preformata affrescata celeste area
ogni suo remoto arco di portico,
ogni suo passo dal lieve frizzante fruscio
perfettamente sposa il labirinto della selva
di emozioni che invadono le mie coronarie.
Senso dell’orientamento non possiedo
ma, quegli eterni corridoi dalle mani tese
sempre portano al mio Re.
Ė uno solo il Luogo del cuore.
Di quelle sue delizie è dipinto il Cielo
e Là, nel suo lontano-incorporato Regno,
vi si accede per l’eternità, senza bussola.
R.S.F.
29.03.2017

LADY ZEHRA - Tyran Prizren Spahiu



LADY ZEHRA
english&albanian version
As fresh as spring’s pinfeather
light armed whispered welcoming,
said ... I came love to offer
sounded so honestly as the virgin nature.

Life has divine greatness
came are to embroider beauty,
in our modest kingdom
came down as the purest star of the universe.
I wonder… why is so charming this creature
her soothing glimmers surrounded our being,
were hit by the pleasant surprise
brought pleasure, essential joy.
Our dear Lady from a far Bosphorus
as a swallow cruised t her nest,
landed, chosen of the selected time,
enriching kindly our lives.
Just like asterisk slipped in silent
remained fresh tracks ,
day that blessed by God
left as the evening Empress ...
--All Rights Reserved --
Tyran Prizren Spahiu
MIKESHA ZEHRA
Si pupëza e freskët e pranverës
krahëlehtë pëshpëriti mirëseardhjen,
tha...ardhur jam të ju dashuroj
e sinqertë si virgjëresha e natyrës.
Jeta e ka madhështinë hyjnore
ardhur janë të qëndisin bukurinë,
në mbretërinë tonë modeste
zbriti si yll i pastër i gjithësisë.
Pyeta.., pse është aq sharmante kjo krijesë
dritëzat e saj ledhatuese rrethuan qenien tonë,
na goditi befasia e këndshme
solli hare, gëzim qenësor.
Mikesha ynë, nga Bosfori i largët
posi dallëndyshja në çerdhe rrugëtoi,
zbarkoi zgjedhura e kohës,
begatoi me mirësi jetën tonë.
Si yllëzë rrëshqiti heshtur
mbetën gjurmët e freskëta të pashlyera,
ditë atë të bekuar të Zotit
u largua si perandoresha e mbrëmjes...
Tyran Prizren Spahiu

venerdì 10 marzo 2017

I AM PROUD TO BE A WOMAN...Seema Devi



I AM PROUD TO BE A WOMAN...

Come what may, suffer any amount
I am proud to be a woman....as
I am immortalized in Ajantha and Ellora caves
I am adored as Mary, the holy mother
I am sensually immortalized by Ravi Verma
In his colors and canvases
I am the space queen Kalpana Chwala,
The serving saint, Mother Teresa,
Sarojini Naidu the nightingale of India,
I am alive as Sheeren of Farhad, Laila of Majnu
The bewitching beauty , Cleopatra.
I live in the hearts of every Hindu God,
I am the delicate Helen of Troy,
I am Florence Nitingale,
I live as a great artist Amrita Sher Gill,
I am the Sita worshiped for her chastity,
I am Kittur Chennamma, Kanyaki and Jhosi Ki Rani.
I cannot be erased from the face of this Earth
For my beauty, courage , intelligence and sacrifices
Are from that Divine hand, which
can never be defaced or eliminated,,
Now Malala who is the voice of woman.
And all the sweating women who long for
Education, justice and peace, walking miles
For water and burning like a little candle
To light the Home and Light the Heart.
YES
I am proud to be a WOMAN !

Seema Devi...8/3/17
Nessun testo alternativo automatico disponibile.
My sketch by Chinmoy Halder...my sweet child

mercoledì 8 marzo 2017

مقال في جريدة عقيدتي المصرية تَرْجَمة الْقُرْآن الْمَجِيدِ ... بِأسلوبٍ جديدٍ- Munir Mezjed


 

مقال في جريدة عقيدتي المصرية
تَرْجَمة الْقُرْآن الْمَجِيدِ ... بِأسلوبٍ جديدٍ
صَدَرَت تَرْجَمة لِمَعَانِي الْقُرْآن الْمَجِيدِ بِاللُّغَةِ الْإِنجليزِيّةِ. تعْتَبِر مُتَمَيِّزة حَيْثُ تَنْتَهِجُ أسلوبًا جديدًا فِي تَرْجَمة مَعَانِي الْقُرْآن الْمَجِيدِ. وَتَحْتَوِي عَلَى العَدِيد مِنَ المُصْطَلَحات الجَدِيدة وَالمُبْتَكَرة مِنْ أجْلِ تَوْضِيح الْمَعْنَى الْحَقِيقِيّ لِلْكَلِمَةِ
صَاحِبُ هَذِهِ التَرْجَمَة المُتَمَيِّزة منير مزيد . وَهُوَ شَاعِرٌ وَأَدِيبٌ وَمُتَرْجِمٌ وَبَاحِثٌ فِي الآدَابِ والعُلومِ الإِنْسانِيَّةِ ، عَرَبيّ مُقِيمٌ فِي رُومَانيِا كَلاَجِئ دَرَسَ فِي إِنجلْتَرا وَأَمْرِيكَا ، وَتُرْجَمت العَدِيدُ مِنْ أَعْمَالِهِ الإِبْدَاعيّةِ إِلَىٰ لُغَاتٍ عَالميّةٍ مُتَعَدِّدَةٍ ، فَقَدْ تُرْجَمت تِلْكَ الأَعْمَالُ مِنَ اللُّغَةِ الْإِنجليزِيّةِ
يُعُدُّ مُنيرْ مَزيِدْ وَاحِداً مِنْ أَهمِّ الأَصْوات الشِّعريَّةِ الْعَالَميّةِ ، وَمِنْ أَهمِّ رُوَّاد الْتَّجْدِيد فِي الشِّعرِ ، وَقَدْ اسْتَطَاعَ وَضْعَ مَفْهُومٍ جَمَاليّ وَفَلْسَفِيّ لِرُؤْيَةٍ شِعْريّةٍ إَذْ أَطْلَقَ عَلَيْهَا " الشِّعْر الْمُطْلَق ". فَهْوَ مِنْ دُونِ شَكٍّ وَاحِدُ قَوْمِهِ ، حَيْثُ يُنَاضِلُ فِي سَبِيلِ قَضَايَا بِلاَدِهِ العَادِلَةِ وَفِي سَبِيلِ الحُرِّيَةِ وَاِحْتِرَامِ حُقُوق الإِنْسَانِ ، وَفِي سَبِيلِ ثَقَافَةٍ إِنْسانِيّةٍ خَالِيَةٍ مِنَ التَّطَرُّفِ وَالْعُنْصُرِيَّةِ وَالكَرَاهِيَةِ
 
 
 

DUI POSTMORTEM LINGERS - Sam DeLoach



DUI POSTMORTEM LINGERS

Inside these flesh and bone walls
I must abide
Knowing what I’ve done.
The cost of my folly -
Eternal self-damnation.
It’s strange how
When busting a beard;
You can get by,
Though you’re only eighteen.
Or how,
Some days, you feel encumbered;
A sailboat moored to the dock
On a sunny, breezy day.
Or I used to,
Back when I still had cause
To raise the glass
With youthful gusto
Before free falling away.
Saturday evening, a red Mustang
And a twelve pack;
We were off to skim the sky.
No one ever took the time to tell us
Red Mustangs
Were never built to fly.
Memories are a cruel mallet
Pulverizing over and over again
As they reveal my quandary;
An unforgivable sin,
For forgiveness lies in you
And
Your absence is a poisoned dart.
Thus,
I will remain forever unforgiven,
Knowing
The sweet succor of forgiveness
Comes nowhere near my heart.

Sam DeLoach
Copyright © 2016