Senso dell’orientamento non possiedo
ma l’anatomia di certi luoghi
ad occhi chiusi riconosco e percorro.
In un attimo in mente mia si diramano
le loro intime antiche strade
fino a toccarmi il fulcro del petto.
Mi basta allungare la mano
e con lui all’unisono
le sento pulsare di diletto.
E il cielo ad un tratto si fa lindo,
si spoglia delle sue nuvole taciturne
e delle angustie di tutti gli altri luoghi.
Senso dell’orientamento non possiedo
ma Là, una lacrima che ride dietro alla palpebra,
un sorriso incollato alla polpa delle labbra,
sempre arrivo nel tempo lampo di un furtivo bacio.
Seguendo la strada di fulgore del ricordo
non posso sbagliarmi di un centimetro solo,
mi basta girare ad ogni suo stondato angolo
e, estasiata, di nuovo vivissimo lo possiedo,
chiuso nel nostro stretto abbraccio.
La sua preformata affrescata celeste area
ogni suo remoto arco di portico,
ogni suo passo dal lieve frizzante fruscio
perfettamente sposa il labirinto della selva
di emozioni che invadono le mie coronarie.
Senso dell’orientamento non possiedo
ma, quegli eterni corridoi dalle mani tese
sempre portano al mio Re.
Ė uno solo il Luogo del cuore.
Di quelle sue delizie è dipinto il Cielo
e Là, nel suo lontano-incorporato Regno,
vi si accede per l’eternità, senza bussola.
R.S.F.
29.03.2017
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