martedì 13 settembre 2016

Maslinova grancica – Jeremija Lazarević


Jeremija Lazarević
Maslinova grancica
Zaputih se putevima dugim
kao da to nisam ja
osecam se neobicno
misli mi putem nanesene
ne susrecem se sa poznatima
druzim se sa ljudima nekim drugim

U Strugi u Solferinu usred
cvetne staze
pevam braci T..ugu za jugom
idem dalje osvrnem se
suze tople juzne slivaju im
se niz obraze
Na Ohridu dok sunce
s, Velestova na jezero sija
pitam sada bracu drugu
za Cirila i Metodija
Od Florine ka Kozanima
u Ptolomeidi licno Ptolomej
stao pored puta
kaze ceka me vec dugo
maslinovu grancicu drzi u ruci
zeli da u sirijski Halep idemo
usput pomoc prosimo i poruku
mira vaznosimo
U trenu kad mi izgladnela decija
rucica iz zahvalnosti moju u
u pozdravu steze
lupi me nesto po sred glave
u sred dana iz sna me na obali
Egejskoj u stvarnost vraca
drska suncobrana….

البروفسور حافظ حيدر المرشح لنيل جائزة نوبل مكرّماً في لبنا

ر والشاعر والأديب حافظ حيدر المرشح من قبل الدولة الإيطالية لنيل جائزة نوبل للسلام، والحائز على أكثر من جائزة أدبية وعالمية وعلى وسام الجمهورية الإيطالية
Hafez Haidar
للأديان والثقافة والسلام، وذلك بحضور النائب على بزي ممثلا رئيس مجلس النواب نبيه بري، وزير الأشغال والنقل غازي زعيتر، القائم بأعمال السفارة الإيطالية في لبنان سيمونا دو مارتينا، المدير العام للشؤون الثقافية بالإنابة إفراز الحاج، ممثل رئيس الجامعة اللبنانية محمد أبو علي ، رئيس الحركة الثقافية بلال شرارة ورئيس الجامعة الثقافية في لبنان بيتر أشقر إضافة عدد من الوجوه السياسية والثقافية والأكاديمية والإجتماعية.
ألقي بالمناسبة عدد من الكلمات التي ركزت على إنجازات حيدر وعلى دوره في رفع إسم لبنان عاليا في مجالات الشعر والأدب والثقافة واللغة الجميلة ، فضلاً عن جهوده الثقافية والأدبية في تعزيز العلاقات الإيطالية مع باقي الدول وتفعيل الحوار والتعايش .
من جهته اعتبر البروفسور حافظ حيدر أنّ وجوده في لبنان والاحتفال به في نقابة الصحافة هو بمثابة نيل جائزة نوبل .
وفي نهاية الإحتفال قدم ممثل رئيس الجامعة اللبنانية محمد أبو علي باسم الجامعة ورئيس الحركة الثقافية  بلال شرارة باسم  الحركة درعين تكريميين الى حيدر

domenica 11 settembre 2016

Studiare bene e con meno fatica? Ecco i metodi più efficaci secondo la scienza - Debora Guglielmino



Per ogni studente, in qualsiasi parte del mondo, arriva il momento di accettare la realtà. Settembre è arrivato! Allontanare l’idea non serve, negare l’evidenza non basterà, né sarà sufficiente rifugiarsi negli allegri ricordi dell’estate appena conclusa: bisogna riprendere i libri in mano e rimettersi a studiare sul serio. Ma qual è il miglior metodo di studio? Esistono delle strategie efficaci per superare con successo gli esami, senza dover trascorrere, tuttavia, un’eternità sui manuali? La scelta del metodo di studio più appropriato riguarda in maniera differente gli studenti, ognuno dei quali sceglie, in base a personali criteri, quello che ritengono più proficuo. Anche la scienza, però, si è dedicata all’argomento, producendo, negli anni, migliaia di studi scientifici sulla questione. Tra questi spicca l’analisi sull’apprendimento condotta da John Dunlovsky, ricercatore alla Kent State University. Dopo aver analizzato circa mille studi precedenti, infatti, il professore ha poi pubblicato una delle ricerche più complete, sostenendo, inoltre, come i vari metodi non funzionino per tutti allo stesso modo. Ecco, quindi, alcuni consigli per uno studio più fruttuoso.
 
  • studiareNon rileggere gli stessi argomenti. Sembrerebbe una buona idea, oltre ad essere uno dei metodi certamente prediletti da molti scolari e universitari. Eppure, secondo Henry Roediger e Mark McDaniel, professori alla Washington University, sembrerebbe che rileggere più volte appunti e libri di testo non conduca all’effettivo apprendimento della materia. Osservando un campione di studenti, in effetti, i ricercatori avrebbero costatato come rileggere il testo non assicuri l’acquisizione di nuove conoscenze. Questo accade perché, quando ci si dedicata alla seconda o terza lettura, si fa pensando di sapere già gli argomenti. «Le seconde letture», sostengono ancora i due docenti, «sono spesso sbrigative e pericolose, perché ti fanno credere di sapere molto bene la lezione, mentre, in realtà, ci sono dei buchi».
  • Metodi classici che non funzionano bene come si crede. Alcune strategie di studio sono proprio dei must, universali e apprezzate da ogni studente. Sottolineare le frasi con l’evidenziatore, ad esempio, è uno di quei classici intramontabili nelle lunghe sessioni di studio. Secondo Dunlovsky, tuttavia, esso sarebbe efficace solo per coloro che sono in possesso di una buona memoria visiva. Anche lo studio per parole chiave sarebbe improduttivo, specialmente se si desidera ottenere dei risultati a lungo termine. Anche riassumere i capitoli del libro non condurrebbe all’apprendimento delle nozioni necessarie, oltre a richiedere un’enorme quantità di tempo.
  • Domande e schemi. Al posto di rileggere e sottolineare, pertanto, sarebbe opportuno servirsi di tecniche più stimolanti e varie. Porsi delle domande su ciò che si è appena letto, ad esempio, sembrerebbe un’ottima idea. È possibile avvalersi di eventuali domande presenti sul manuale o, meglio ancora, crearle sul momento, tenendo conto di formulare delle questioni che prevedano risposte articolate. Roediger e McDaniel, inoltre, consigliano di fare dei collegamenti tra le informazioni appena acquisite e quelle sedimentate. Non esiste un parere univoco, invece, riguardo alla reale efficacia di ripetere ad alta voce. Se per molte persone questo trucco sarebbe utile per imprimere in testa gli argomenti importanti, allo stesso tempo sembrerebbe che questa tattica favorisca soltanto la memorizzazione di nozioni, come eventi storici, verbi, e materie scientifiche. Sarebbe vantaggioso, invece, creare degli schemi, così da stimolare la memoria visiva.
  • studio  Cambiare spesso posto. Restare inchiodati alla scrivania della propria camera o al divano del salotto non farebbe bene all’apprendimento. Il cervello, infatti, ha continuante bisogno di stimoli, cui associare ciò che si sta studiando. Cambiare il luogo di studio, quindi, potrebbe aiutare la nostra mente ad associare un concetto a un suono, un odore, un elemento visivo presenti nell’ambiente.
  • Tempi di studio. Dimenticate le care vecchie sessioni di “studio matto e disperatissimo”. Studiare per molte ore al giorno non soltanto non accrescerebbe la conoscenza della materia, ma potrebbe addirittura riversi deleterio al fine del superamento dell’esame. La tecnica del “distanziamento” di Carey potrebbe fare al caso vostro: meglio aumentare le sessioni di studio, piuttosto che dedicare troppe ore al giorno all’apprendimento degli argomenti. Se, infine, si sta preparando una materia che non servirà in futuro, uno studio dell’ultimo minuto potrebbe rivelarsi efficace. Questo metodo sarebbe sconsigliato, tuttavia, nel caso si desideri una conoscenza a lungo termine. È preferibile, in questo caso, ricorrere al metodo classico: raccontare a qualcuno ciò che si è appena imparato.
Qualunque sia il vostro metodo, buono studio a tutti!
Debora Guglielmino

A mia Madre - Svoji materi - Nelida Ukmar


 

Danes bi moja mama praznovala svoj 85. rojstni dan. Za to priložnost ji posvečam nekaj drobnih verzov, z neizmerno hvaležnostjo in brezpogojno ljubeznijo: <3
Vse najboljše mama :-)
Svoji materi
Skoraj nepričakovano
iz daljav prihaja
izostren pogled.
Nenadno poboža
obe govoreči
morebitnih resnic.
Kratek stik
nenadne luči
blagoslovi nevidno.
Pazljiva in natančna
v drobnem telesu
neotiplive svetosti.
Oggi la mia mamma avrebbe compiuto 85 anni. Per l'occasione le dedico alcuni delicati versi, con infinita gratitudine e incondizionato amore: <3
Auguri mamma :-)
A mia Madre
Uno sguardo acuto
arriva da lontano,
quasi inaspettato.
Una carezza improvvisa
ad entrambe parlanti
di verità presunte.
Un corto circuito
di luce improvvisa
che benedice l’invisibile.
Attenta e puntuale
nel minuscolo corpo
di santità impalpabile.
Nelida Ukmar, 11-9-2016
P.S. Priložnostni verzi naj gredo tudi vsem ostalim mamam, ker si to zaslužimo, prav vse, brez izjem: <3
P.S. Il presente pensiero poetico vada a tutte le mamme, ma proprio a tutte, perché ce lo meritiamo:

sabato 10 settembre 2016

BROKEN - Anil Kumar Panda




BROKEN
Don’t leave when the sun
Breaks its silence in the heaven
I have given you all my dreams
In the night to play with………

Each second of my life runs
Like a broken machine, making
Sound of death knell atop
The mound of my small desires….
So don’t leave me as a leaf
Tracing its own path in the void…
Writing its own destiny with
Crackle of dry ink of its mood…..
I promise I will not belong
To you and to no one ever…..
The dawn I have seen on your
Forehead has already been usurped
By the cloud that has stolen my tear….
Don’t leave me in the quagmire
Of horrible customs where I
Have to chant my own obsequies
Make my own ripples to reach you……..
Please don’t leave me

Rosetta world literature pripala italijanskoj pesnikinji Klaudiji Pičino


Pesnikinja dubokih emocija i snažnog intelektualnog angažmana
Rosetta world literature, nagrada za poeziju koju dodeljuje Art book yayindžilik iz Istanbula, pripala italijanskoj pesnikinji Klaudiji Pičino
Klaudija Pičino, poznata italijanska pesnikinja sve je prisutnija na međunarodnoj književnoj sceni. Rođena je na jugu Italije, (1970)  Leće, a živi u Bolonji gde radi kao profesor i angažovani intelektualac na polju kulture. Zastupljena je u mnogim žirijima, vrlo često je nagradjivana na konkursima za poeziju i veoma je prisutna u savremenom književnom  životu u Italiji.  Prethodna knjiga Il Soffito (Tavanica), objavljena je u Srbiji  (i promovisana na Beogradskom sajmu knjiga) a na srpski jezik ju  je  preveo  Lazar Macura, veliki poznavalac italijanskog jezika koji  ima zavidan broj prevedenih knjiga sa ovog i engleskog jezika.
Klaudija Pičino je pesnikinja snažne individualnosti i jasnog stava prema svetu i pojavama oko sebe. Iz toga proizilazi i njen aktivitet koji daje poeziju kao odgovor na aktuelne probleme u svetu, kao što su  odnos prema deci, ( dete – vonik, devojčice – neveste ) onima koji su ugroženi, prema izbeglicama, i iz nje u prvi plan izbija   duboko humnistički pristup ljudima, jasan antiratni stav i socijalni angažman.
Poezija Klaudije Pičino bavi se najdubljim problemima čoveka modernog doba kao što su dehumnizovani odnos  društva prema
pojedincima i ugroženim kategorijama ljudi.
Ipak, najsnažnije su pesme intimnog karaktera, one u kojima se  pesnkinja preispituje o sopstvenom  biću, unutrašnjim osvetljavanjima subjekta iz pozicije usamljene jedinke koja traga za dijalogom sa drugima i svetom, koja žudi za ljubavlju i dopunom sopstvenog bića kako bi se nejgova potencijalnost razvila i donela veće plodove. To introvertno ja jednim okom okrenuto je ka sebi a drugim ka drugom, ka objektu ljubavi  koja se sanja. Ono je stoga ispunjeno žudnjom za celinom koja se može uspostaviti samo u dodiru sa onim ko oličava istost sa nama. Stoga je njegov odsjaj na ogledalu duše lirske junakinje vrlo snažna slika u nizu mnogih slika jarkih boja nasuprot sivih boja kojima povremeno slika svet i magle koja zasenjuje setno lice pesničkog subjekta.Dodir ljubavi ipak preobražava lice i daje sjaj očima željnim dragog lika, te se svaki  susret u mislima doživljava kao novo rodjenje, novi impuls  za kretivnost i  ispisivanje snažnih poruka ljubavi i mira kojima se nastoji ublažiti svopšti bol ljudi u sumornim vremenima ratovima umorene civilizacije.
Knjigu čini 58 pesama zasnovnih na opozitnim odnosima izraslim na sećanjima: ja – svet, proslost – sadašnjost, rat –mir, ljubav – mržnja, svetlost –tama, bol –radost, život  - smrt, istok – zapad, kao i u naslovu zbirke Purpurna paučina. Ovaj neobični sintagmatski spoj,oličava poimanje poezije kao neuhvatljivog plamena koji je tanan ali vidan, prisutan i postojan uprkos  fluidnosti duha koji ga kreira.
Osim toga, poetesa u svoju knjigu uključuje i  slike i tekst za korice  Sergia Carlachiania i dve pesme  Nika Ritugliana kao izraz poštovanja i zajedničke kreativnosti.
Knjiga Purpurna paučina, osvojila je treće mesto za  nagradu Vetseggiando 2015. počasnu nagradu Ist World Literarry Prize, u Parizu, kao i najnoviju Rosetta world literature, upravo joj dodeljenu u Istanbulu.
Knjigu otvara vrlo snažan predgovor o poeziji Kluadije Pičino, iz pera znamenitog italijanskog pesnika Masima Mase u kojem podrobno analizira jezik,  metaforiku i simbole poezije Klaudije Pičino, ističući dubinu njene misaonosti i pregnantnost stihova, ekspresivnost i snagu ljubavi koja je pokreće na kreativnost.
Jednom reču, poezija Klaudije Pičino je snažna, originalna, puna muzikalnosti i mudrih sentenci koje odražavaju njenu kontemplativnu prirodu i s razlogom je sve prisutnija na medjunarodnoj književnoj sceni.
mr Milica Jeftimijević Lilić

giovedì 8 settembre 2016

Artifex Mirabilis


 
Pripremajuci novu zbirku poezije vise puta sam se vracao na ovu pesmu.

А та даљина пуна паучинастог пољупца
неспоразумом праг срца ми оплела,
ослобађајући сласт
грозничавог чекања твоје близине.
Сада не чујем вреву звукова зрелог грожђа,
само мудру тишину плавети додирујем
тихо прстима мојим уплетеним у твоје
пламтеће дамаре.
Сањаш ли и ти слатке сокове,
ослушкујеш ли мелемни занос кипућег срца
жетвом чежње у преболу крви,мамљена,
занесена и залуђена ројевима путеним
дивно ,исконски лако,
несвесна тактова грешног брујања дрхтаја,
баш овако као што сам несвестан и ја.
Не троши сузе,
не чувај бедра за највећу сласну бол,
не понижавај се бременом љубави ,
запали буктињу живота ,јер за тебе сам ватру
од оца украо,
и створен мучеником срећно прогнаним од оца бога,
постао исповедник исповести прастарије
од почетка света ,искљуцане јетре,
и радујем се непомичном савешћу
жени мом храму,
пркосан и усправан пред кљуном орла
узвишено волећи тебе сваким његовим кљуцајем.

Мика Влацовић Владисављевић

PSICOLOGIA, PSICHIATRIA O MANIPOLAZIONE DI MASSA? Carla Sale Musio


La psicologia è una scienza ancora poco conosciuta dalla maggior parte delle persone.

Esiste la volontà di non divulgare questo tipo di apprendimenti perché è più vantaggioso tenere le briglie della psiche a disposizione di pochi, abili nel manovrare la mente delle persone.

Se tutti avessimo una buona preparazione psicologica, infatti, sarebbe difficile controllare le convinzioni della gente e imporre atteggiamenti prestabiliti e funzionali ai bisogni di chi comanda.

Coloro che gestiscono il potere preferiscono fare in modo che la psicologia sia ignorata (perché meno è diffusa la conoscenza e meno ci si può rendere conto della persuasione occulta che agisce sui pensieri e sui comportamenti) e approfittano della sovrapposizione tra psicologia e psichiatria per confondere le acque.

Anche se non tutti lo sanno, però, la psicologia e la psichiatria studiano argomenti molto diversi tra loro.

La psicologia è la scienza che analizza i processi mentali, consci e inconsci, ma non si occupa dei danni cerebrali.

La psichiatria, invece, è la specializzazione della medicina preposta alla cura dei disturbi mentali.

Per fare lo psichiatra bisogna aver conseguito una laurea in medicina e poi aver preso una specializzazione in psichiatria.

Per fare lo psicologo bisogna avere una laurea in psicologia.

La psicologia perciò non è una branca della medicina e non cura le patologie psichiatriche, ma studia i meccanismi che sottendono i comportamenti, per fare in modo che le persone si sentano bene con se stesse e con gli altri.

Per manipolare le coscienze bisogna conoscere la psicologia e usare abilmente i meccanismi di difesa, cioè sapere in che modo la psiche risponde alle difficoltà. 

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RAZZISMO E MANIPOLAZIONE DI MASSA

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Per ridurre l’impatto delle emozioni sgradevoli (paura, angoscia, rabbia, insicurezza…), il nostro inconscio utilizza delle modalità di protezione chiamate: meccanismi di difesa.

Tra questi, la proiezione e la rimozione sono quelli che si attivano più precocemente, cioè agiscono già nelle prime fasi della vita.

La proiezione spinge a proiettare fuori di sé: atteggiamenti, pensieri e comportamenti, che sono stati giudicati sbagliati, e porta a combatterli nel mondo esterno, nel tentativo di eliminarli.

Un uso scorretto della proiezione scatena intolleranza e razzismo.

La rimozione rimuove dalla consapevolezza tutto ciò che istintivamente è giudicato irrisolvibile, nascondendo i conflitti dietro un’armonia apparente ma priva di un reale equilibrio.

Un uso scorretto della rimozione ci porta a non vedere incongruenze e difficoltà, impedendoci di risolverle.

Conoscere il funzionamento dei meccanismi di difesa è indispensabile per comprendere come avviene la modificazione delle coscienze da parte di chi gestisce i mezzi di comunicazione di massa.

Grazie alla proiezione e alla rimozione, infatti, è facile indirizzare i comportamenti della gente verso mete prestabilite:

  • la proiezione spinge a combattere i nemici interni spostandoli all’esterno

  • la rimozione consente di rimuovere avvenimenti, emozioni e percezioni, considerati illeciti, nascondendone le tracce fino a farle sparire dalla coscienza

Un uso improprio della proiezione e della rimozione crea sempre dei danni nello sviluppo psicologico, perché:

  • la proiezione non permette alla consapevolezza interiore di svilupparsi e blocca l’evoluzione delle parti immature della psiche

  • la rimozione impedisce la conoscenza della totalità di se stessi, occultando nell’inconscio ciò che è in contrasto con l’immagine idealizzata di sé

Ma i danni che derivano dall’utilizzo scorretto dei meccanismi di difesa non preoccupano chi gestisce il potere, che ha tutto l’interesse a coltivare l’immaturità nella psiche della gente per renderla sottomessa e dipendente.

Oggi le armi più pericolose agiscono nel mondo interno e, grazie all’uso di questi meccanismi, permettono di gestire le persone semplicemente orientandone le convinzioni.

Ognuno di noi combatte quotidianamente una gran quantità di guerre interiori. 

Guerre di cui sono state rimosse le cause e in cui sono stati proiettati all’esterno i nemici.

Da sempre, la proiezione e la rimozione sono usate a piene mani per creare barriere interiori, discriminazione e razzismo.

Un esempio significativo è quello dei ratti. 

I ratti sono animali intelligenti e socievoli, si addomesticano facilmente, sono puliti e conducono una vita sociale ricca e, per tanti aspetti, simile a quella umana.

Sono collaborativi e solidali tra di loro e se, per esempio, un individuo del gruppo si ammala, viene assistito dai compagni, che gli forniscono cibo e calore.

Ma nell’immaginario collettivo i ratti sono diventati creature disgustose, combattute e disprezzate come se fossero responsabili di chissà quali atrocità.

Poiché sono molto adattabili, questi animali vivono di ciò che l’uomo butta via: avanzi dell’alimentazione, stracci, cose vecchie.

E proprio la capacità di selezionare gli scarti della nostra specie è servita per proiettare su di loro il disgusto e l’ostilità.

Al punto che oggi  sono considerati sporchi e portatori di malattie.

Nella realtà, nessun roditore è responsabile di particolari patologie trasmesse all’uomo o agli animali domestici (non più di qualunque altro animale selvatico).

Inoltre per essere potenzialmente esposti a un contagio non è sufficiente la mera presenza dell’animale o il contatto diretto ma sarebbe necessario che la cute lesa venisse a contatto con le feci o le urine dei roditori, che queste ultime venissero ingerite in sufficiente quantità o che ci si facesse mordere a sangue… tutte evenienze abbastanza rare e che possono sempre essere evitate con un minimo di buon senso.

I ratti non provocano lo sporco e l’inquinamento causati dalla specie umana.

Ma, grazie alla rimozione, è stato possibile cancellare questa consapevolezza e alimentare l’idea impropria che ad essere sporchi siano loro e non noi.

La proiezione in questo caso serve ad allontanare la sporcizia e l’infettività che interiormente gravano gli esseri umani.

Da sempre, utilizzando impropriamente la proiezione e la rimozione, sono stati presi di mira gli animali e, nel tempo, questo ci ha portato a condannare e abiurare le nostre parti “istintive” fino a renderle sinonimo di sporco, stupido e brutale.

La proiezione è stata usata per proiettare sugli animali la sensitività, l’ingenuità e l’espressione immediata e diretta delle emozioni, mentre la rimozione ne ha occultato la ricchezza, l’importanza e il valore. 

Disprezzare gli animali e approfittarne è diventato così un comportamento lecito e incentivato e, in questo modo, i potenti hanno autorizzato l’abuso e la violenza dei più forti sui più deboli.

La prepotenza sugli animali affonda le radici nello svilimento dell’ingenuità e dei sentimenti e ha finito per trasformare la sensibilità in una sorta di “malattia”, insana e perciò da curare.

Per l’uomo che non deve chiedere mai, infatti, la delicatezza d’animo, l’emotività e l’innocenza corrispondono a una patologia.

Ci viene insegnato che dobbiamo essere impassibili, cinici e pronti a usare qualsiasi mezzo pur di raggiungere il potere e il successo e, in questo quadro, la condivisione e l’empatia, lungi dall’essere un valore, si trasformano in una défaillance.

Oltre che sugli animali, perciò, la vulnerabilità, l’emozionalità e la semplicità vengono proiettate anche sulle persone sensibili.

Mentre, grazie alla rimozione, si perdono i valori della gentilezza e della comprensione.

L’uso improprio dei meccanismi di difesa ha reso possibile ogni genere di abuso su chiunque sia portatore di una emotività giudicata malsana, e ha sostenuto una cultura basata sulla supremazia della forza e della prepotenza.

Da tempo immemorabile questi meccanismi sono utilizzati come strumenti di manipolazione di massa. 

Strumenti mutuati dalla psicologia e taciuti ad arte per fare in modo che la gente non ne capisca il funzionamento e non possa difendersi dall’uso scorretto che ne viene fatto.

Per questo la psicologia continua a essere una scienza sconosciuta e confusa impropriamente con la psichiatria.

Carla Sale Musio

A DIALOGUE WITH MY CREATURES - 3 - THE GREAT POET GEORGE ONSY




A DIALOGUE WITH MY CREATURES - 3



O my sweet creatures!
You’ve come into being
Out of the ejaculation
Of my lusting brush
Into the very skin of my
Passionately stretching
Painting board

I can see you
Trying to touch
Those legendary heroes
Carved on
The Temple of Athena’s
Frieze metopes
There, there
In my beloved
Immortal Greece
I can see you
Trying to move
My sacred Eternal India’s
Wheel of Existence
Round and round
Bringing to being
Yourselves and others
That are yet to exist.
George Onsy
© August 2016
With my latest painting: ETERNORAMA 2
Please, enlarge to see details
(Aug 2016 - 50 X 70 cm – Watercolors on cardboard)

La Pace secondo don Tonino Bello – Francesco Lenoci -Sabato 10 settembre 2016, a Pesaro, presso l’Alexander Museum Palace Hotel



La Pace secondo don Tonino Bello


PESARO. Sabato 10 settembre 2016, a Pesaro, presso l’Alexander Museum Palace Hotel (Viale Trieste 20), alle ore 19,00, si svolgerà la Conferenza “La Pace secondo don Tonino Bello”.

Introdurrà il Conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina, organizzatore dell’evento.
Alessandro Marcucci Pinoli
Alessandro Marcucci Pinoli
Sono passati 23 anni dal giorno (20 aprile 1993) in cui il Vescovo don Tonino Bello ha dato l’ultimo colpo d’ala su questa terra in direzione del cielo. A distanza di oltre vent’anni dal dies natalis di don Tonino Bello, le impronte dei suoi passi, l’eco delle sue parole e il germogliare della sua semina hanno acquisito ancora più valenza.

Lo dimostrerà, come sempre, il professor Francesco Lenoci, Docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in particolare prendendo spunto dal seguente meraviglioso Programma di don Tonino Bello:

“Dobbiamo impegnarci in scelte di percorso, in tabelle di marcia:

non possiamo parlare di pace indicando le tappe ultime e saltando le intermedie!
Se non siamo capaci di piccoli perdoni quotidiani fra individuo e individuo,

tra familiari, tra comunità e comunità . . . .è tutto inutile!
La pace non è soltanto un pio sospiro, un gemito favoloso, un pensiero romantico. . . . .

è, soprattutto, prassi”.