martedì 4 aprile 2017

“IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE” CON IL DIALOGO FRA I POPOLI. - VERBUMLANDIART



“IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE” CON IL DIALOGO FRA I POPOLI.
LA CATENA DELLA PACE CON LA POESIA, L’ARTE, LA MUSICA, IL TEATRO, IL CINEMA, IL GIORNALISMO.

“IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE”
don Tonino Bello

L’esortazione di Don Tonino “IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE” non può lasciarci indifferenti specie ai giorni d’oggi dove sembra ci sia una generale rassegnazione alle sorti del mondo.


Il clima di insicurezza e paura che gli attuali avvenimenti internazionali hanno instaurato nella società ha effetto su tutti, in particolare sui bambini e sui più fragili e puri di cuore. Ciò crea l’esigenza di offrire un contatto con questa realtà che offra stimoli per la formazione di cittadini di una società sempre più multiculturale che viva in un clima di pace e di dialogo continuo.
La cultura alla pace oggi deve diventare centro di aggregazione in cui si possa vivere la diversità come arricchimento e non come disagio. La ‘mondializzazione’ produce, da un lato, un maggiore contatto tra culture diverse ma, dall'altro, suscita reazioni di paura e di chiusura 'nel proprio guscio', che facilmente sfocia nell'intolleranza, nell'emarginazione, nella guerra.
La cultura alla pace deve perciò creare dei nuovi cittadini che siano in grado di affrontare i problemi creati dalla convivenza di culture, religioni, politiche diverse.

L’associazione VerbumlandiArt , in stretta collaborazione con il Movimento Culturale “Valori E Rinnovamento” Lecce, presidente Wojtek Pankiewicz, con il patrocinio di altre associazioni e istituzioni, L'Associazione culturale Einaudi di Rosa Tomasone, Euterpe di Lorenzo Spurio, Alexander Museum Palace di Alessandro Marcucci Pinoli, Il Cestro studi Michele Prisco di Annella Prisco, la Caritas Diocesana Nardò-Gallipoli, il Comune di Galatone, il Comune di Gallipoli. l'Ambasciata dell'Equador di Milano, l'Ambasciata della Croazia, rago Kraljevic, l'Associazione Majdan di Slavica Pejovic Serbia, La Proloco di Caserta di Carlo Roberto Sciascia, la casa Editrice Milella di Lecce, promuovono iniziative nazionali ed internazionali che coinvolgono esponenti illustri del mondo della cultura, dell'arte che interpretano con le loro attività, professionalità, questo percorso di sensibilizzazione.
Il progetto “Costruiamo la Catena della Pace con la Poesia, l’Arte, la Scrittura, la Musica, il Teatro, il Cinema, il Giornalismo, la Moda.” unisce poeti, artisti, musicisti, attori/ci, giornalisti, registi di tutto il mondo per costruire una civiltà dell’amore per la pace, un progetto che si fa portavoce dei valori culturali delle varie nazioni, a sentimenti di collaborazione e di pace che, pur nel rispetto della propria identità etnica e culturale, possono nascere soltanto dall'empatia con ciò che è diverso e dal confronto con l'altro. Si può parlare di pace con il linguaggio della poesia, diretto e immediato che può diventare un modo per migliorare la convivenza democratica a tutti i livelli sociali.

giovedì 30 marzo 2017

D'amore - Larah Lei

  D'amore

Deliquio divino
deferente al cuore
che d'alti toni impazza nelle vene,
seppur cariatide , ma d'animata speme
io ti sorreggo mia fervida passione.
Che d'altro io non posso ormai bramare
neppur dirimere ciò che mi ghermisce ,
inerme t'amo e nulla mi perisce ...
languida a te , mio suggellato amore .
_by Larah Lei ____

Raymonde Simone Ferrier - Senso dell’orientamento non possiedo



Senso dell’orientamento non possiedo
ma l’anatomia di certi luoghi
ad occhi chiusi riconosco e percorro.
In un attimo in mente mia si diramano
le loro intime antiche strade
fino a toccarmi il fulcro del petto.
Mi basta allungare la mano
e con lui all’unisono
le sento pulsare di diletto.
E il cielo ad un tratto si fa lindo,
si spoglia delle sue nuvole taciturne
e delle angustie di tutti gli altri luoghi.
Senso dell’orientamento non possiedo
ma Là, una lacrima che ride dietro alla palpebra,
un sorriso incollato alla polpa delle labbra,
sempre arrivo nel tempo lampo di un furtivo bacio.
Seguendo la strada di fulgore del ricordo
non posso sbagliarmi di un centimetro solo,
mi basta girare ad ogni suo stondato angolo
e, estasiata, di nuovo vivissimo lo possiedo,
chiuso nel nostro stretto abbraccio.
La sua preformata affrescata celeste area
ogni suo remoto arco di portico,
ogni suo passo dal lieve frizzante fruscio
perfettamente sposa il labirinto della selva
di emozioni che invadono le mie coronarie.
Senso dell’orientamento non possiedo
ma, quegli eterni corridoi dalle mani tese
sempre portano al mio Re.
Ė uno solo il Luogo del cuore.
Di quelle sue delizie è dipinto il Cielo
e Là, nel suo lontano-incorporato Regno,
vi si accede per l’eternità, senza bussola.
R.S.F.
29.03.2017

LADY ZEHRA - Tyran Prizren Spahiu



LADY ZEHRA
english&albanian version
As fresh as spring’s pinfeather
light armed whispered welcoming,
said ... I came love to offer
sounded so honestly as the virgin nature.

Life has divine greatness
came are to embroider beauty,
in our modest kingdom
came down as the purest star of the universe.
I wonder… why is so charming this creature
her soothing glimmers surrounded our being,
were hit by the pleasant surprise
brought pleasure, essential joy.
Our dear Lady from a far Bosphorus
as a swallow cruised t her nest,
landed, chosen of the selected time,
enriching kindly our lives.
Just like asterisk slipped in silent
remained fresh tracks ,
day that blessed by God
left as the evening Empress ...
--All Rights Reserved --
Tyran Prizren Spahiu
MIKESHA ZEHRA
Si pupëza e freskët e pranverës
krahëlehtë pëshpëriti mirëseardhjen,
tha...ardhur jam të ju dashuroj
e sinqertë si virgjëresha e natyrës.
Jeta e ka madhështinë hyjnore
ardhur janë të qëndisin bukurinë,
në mbretërinë tonë modeste
zbriti si yll i pastër i gjithësisë.
Pyeta.., pse është aq sharmante kjo krijesë
dritëzat e saj ledhatuese rrethuan qenien tonë,
na goditi befasia e këndshme
solli hare, gëzim qenësor.
Mikesha ynë, nga Bosfori i largët
posi dallëndyshja në çerdhe rrugëtoi,
zbarkoi zgjedhura e kohës,
begatoi me mirësi jetën tonë.
Si yllëzë rrëshqiti heshtur
mbetën gjurmët e freskëta të pashlyera,
ditë atë të bekuar të Zotit
u largua si perandoresha e mbrëmjes...
Tyran Prizren Spahiu

venerdì 10 marzo 2017

I AM PROUD TO BE A WOMAN...Seema Devi



I AM PROUD TO BE A WOMAN...

Come what may, suffer any amount
I am proud to be a woman....as
I am immortalized in Ajantha and Ellora caves
I am adored as Mary, the holy mother
I am sensually immortalized by Ravi Verma
In his colors and canvases
I am the space queen Kalpana Chwala,
The serving saint, Mother Teresa,
Sarojini Naidu the nightingale of India,
I am alive as Sheeren of Farhad, Laila of Majnu
The bewitching beauty , Cleopatra.
I live in the hearts of every Hindu God,
I am the delicate Helen of Troy,
I am Florence Nitingale,
I live as a great artist Amrita Sher Gill,
I am the Sita worshiped for her chastity,
I am Kittur Chennamma, Kanyaki and Jhosi Ki Rani.
I cannot be erased from the face of this Earth
For my beauty, courage , intelligence and sacrifices
Are from that Divine hand, which
can never be defaced or eliminated,,
Now Malala who is the voice of woman.
And all the sweating women who long for
Education, justice and peace, walking miles
For water and burning like a little candle
To light the Home and Light the Heart.
YES
I am proud to be a WOMAN !

Seema Devi...8/3/17
Nessun testo alternativo automatico disponibile.
My sketch by Chinmoy Halder...my sweet child

mercoledì 8 marzo 2017

مقال في جريدة عقيدتي المصرية تَرْجَمة الْقُرْآن الْمَجِيدِ ... بِأسلوبٍ جديدٍ- Munir Mezjed


 

مقال في جريدة عقيدتي المصرية
تَرْجَمة الْقُرْآن الْمَجِيدِ ... بِأسلوبٍ جديدٍ
صَدَرَت تَرْجَمة لِمَعَانِي الْقُرْآن الْمَجِيدِ بِاللُّغَةِ الْإِنجليزِيّةِ. تعْتَبِر مُتَمَيِّزة حَيْثُ تَنْتَهِجُ أسلوبًا جديدًا فِي تَرْجَمة مَعَانِي الْقُرْآن الْمَجِيدِ. وَتَحْتَوِي عَلَى العَدِيد مِنَ المُصْطَلَحات الجَدِيدة وَالمُبْتَكَرة مِنْ أجْلِ تَوْضِيح الْمَعْنَى الْحَقِيقِيّ لِلْكَلِمَةِ
صَاحِبُ هَذِهِ التَرْجَمَة المُتَمَيِّزة منير مزيد . وَهُوَ شَاعِرٌ وَأَدِيبٌ وَمُتَرْجِمٌ وَبَاحِثٌ فِي الآدَابِ والعُلومِ الإِنْسانِيَّةِ ، عَرَبيّ مُقِيمٌ فِي رُومَانيِا كَلاَجِئ دَرَسَ فِي إِنجلْتَرا وَأَمْرِيكَا ، وَتُرْجَمت العَدِيدُ مِنْ أَعْمَالِهِ الإِبْدَاعيّةِ إِلَىٰ لُغَاتٍ عَالميّةٍ مُتَعَدِّدَةٍ ، فَقَدْ تُرْجَمت تِلْكَ الأَعْمَالُ مِنَ اللُّغَةِ الْإِنجليزِيّةِ
يُعُدُّ مُنيرْ مَزيِدْ وَاحِداً مِنْ أَهمِّ الأَصْوات الشِّعريَّةِ الْعَالَميّةِ ، وَمِنْ أَهمِّ رُوَّاد الْتَّجْدِيد فِي الشِّعرِ ، وَقَدْ اسْتَطَاعَ وَضْعَ مَفْهُومٍ جَمَاليّ وَفَلْسَفِيّ لِرُؤْيَةٍ شِعْريّةٍ إَذْ أَطْلَقَ عَلَيْهَا " الشِّعْر الْمُطْلَق ". فَهْوَ مِنْ دُونِ شَكٍّ وَاحِدُ قَوْمِهِ ، حَيْثُ يُنَاضِلُ فِي سَبِيلِ قَضَايَا بِلاَدِهِ العَادِلَةِ وَفِي سَبِيلِ الحُرِّيَةِ وَاِحْتِرَامِ حُقُوق الإِنْسَانِ ، وَفِي سَبِيلِ ثَقَافَةٍ إِنْسانِيّةٍ خَالِيَةٍ مِنَ التَّطَرُّفِ وَالْعُنْصُرِيَّةِ وَالكَرَاهِيَةِ
 
 
 

DUI POSTMORTEM LINGERS - Sam DeLoach



DUI POSTMORTEM LINGERS

Inside these flesh and bone walls
I must abide
Knowing what I’ve done.
The cost of my folly -
Eternal self-damnation.
It’s strange how
When busting a beard;
You can get by,
Though you’re only eighteen.
Or how,
Some days, you feel encumbered;
A sailboat moored to the dock
On a sunny, breezy day.
Or I used to,
Back when I still had cause
To raise the glass
With youthful gusto
Before free falling away.
Saturday evening, a red Mustang
And a twelve pack;
We were off to skim the sky.
No one ever took the time to tell us
Red Mustangs
Were never built to fly.
Memories are a cruel mallet
Pulverizing over and over again
As they reveal my quandary;
An unforgivable sin,
For forgiveness lies in you
And
Your absence is a poisoned dart.
Thus,
I will remain forever unforgiven,
Knowing
The sweet succor of forgiveness
Comes nowhere near my heart.

Sam DeLoach
Copyright © 2016

lunedì 20 febbraio 2017

Mariano Ciarletta - Acquitrini - Video Poesia.

 

 Acqutrini è una poesia che parla di speranza e di puri riflessi ormai sconosciuti all'uomo, l'autore per primo mette in discussione la sua umanità andando alla ricerca di quell'arcana purezza che si sposa con l'antico riflesso degli acquitrini accarezzati dal sole.

 

venerdì 17 febbraio 2017

GUSTAVO ADOLFO BÉCQUER, VIVE ANCORA NELLA POESIA E NELLE SUE LEGGENDE - Yuleisy Cruz Lezcano





GUSTAVO ADOLFO BÉCQUER, VIVE ANCORA NELLA POESIA E NELLE SUE LEGGENDE
GUSTAVO ADOLFO BÉCQUER
"Puede no haber poetas, pero siempre / habrá poesía."
G.A. Bécquer
(“Potrà non avere poeti, ma sempre avrà poesia”)
Gustavo Adolfo Bécquer (Gustavo Adolfo Domínguez Bastida, Siviglia 17 febbraio 1836 -22 dicembre 1870) è stato il massimo rappresentante della poesia post – romantica, con una tendenza stilistica intimistica. Il suo elemento distintivo è stato l’apparente semplicità espressiva, che si allontana della tendenza retorica del romanticismo. La sua opera influenzò in modo marcato altri poeti come Rubén Darío, Antonio Machado, Juan Ramón Jiménez e i poeti della generazione del 27.
La critica ha giudicato, da sempre, Bécquer il precursore della poesia contemporanea. Ma questo poeta e scrittore è stato, soprattutto, un “poeta vivo”, la vita della sue Rime si è nutrita dalla poesia popolare in tutti i sensi della parola, ma i suoi versi pur con espressioni semplificate sono dotati di una commossa voce di alata bellezza. Una bellezza che non muore, che continua a essere oggetto d’interesse e scelta di numerosi lettori.
Gustavo Adolfo Bécquer, è stato un poeta precoce; figlio e fratello di pittori, rimase orfano all’età di dieci anni e visse la sua infanzia e adolescenza in Siviglia (Spagna). Iniziò presto a scrivere poesie e con una perfezione da meraviglia, a undici anni, scrisse “Ode alla morte di Don Alberto Lista”, un anno dopo pubblicò nella rivista di Siviglia “Il regalo di Andalusia”,  con una grande precisione metrica, e mano sicura nella leggera musicalità delle rime.
Nella primavera del 1858, Bécquer, debilitato da una grave malattia ancora non diagnosticata, che lo trattiene per circa due mesi al letto con febbre alta, incomincia a preoccupare i suoi amici, da lì a poco uno de essi rovistando fra le sue carte trova il testo “Il caudillo (leader) delle mani” che viene pubblicato . Il poeta però, riesce a rialzarsi. Invece nell’anno 1960 a Gustavo B. gli viene diagnosticata la Sifilide, ormai quando le aveva già causato gravi danni all’occhio destro, provocandoli uno strabismo verticale.
Bécquer entrò in agonia durante la notte del giovedì 21 di dicembre, e mentre era in agonia è stato accompagnato da Augusto Ferrán, il suo migliore amico, al quale consegnò dei documenti da bruciare e le sue rime da pubblicare, dicendogli “Ho il presentimento che sarò più conosciuto da morto che da vivo”. Dopo un’intera notte di agonia, morì alle dieci del mattino del 22 dicembre del 1870.
Un poeta è stato interrato, ma un poeta è tornato a rinascere con la sua poesia.
(autocitazione)
Dopo la morte di Gustavo Adolfo Bécquer, i suoi amici Ferrán e Narciso Campillo si sono riuniti il 29 dicembre del 1870 per guardare, per la prima volta, le rime di Bécquer, dopo avere revisionato quindici delle sue leggende.  I suoi volumi conoscono la luce nel 1871, tutte le altre edizioni delle “Rime” si basano su questa prima edizione. Gli amici di Bécquer divisero i poemi per tematica trattata, la numerazione di riferimento che possiamo incontrare nelle poesie , attualmente, corrisponde a quella divisione. Quest’ordinamento sistematico è stato accettato dalla critica.
Le opere di Gustavo Adolfo Bécquer
Il 17 dicembre 1859 appare la sua prima rima (numero XIII) nella rivista “El nene”, con il titolo “Imitazione a Byron”, in effetti, il secondo brano della futura rima XIII è una parafrase del primo brano del poema “Hebrew Melodies”, di Lord Byron. In questi versi di Bécquer appare lo sguardo azzurro, in questo periodo la fantasia del poeta è dominata dagli occhi di questo colore.
"¿Qué es poesía?, dices mientras clavas en mi pupila tu pupila azul. ¿Qué es poesía? ¿Y tú me lo preguntas?... Poesía eres tú…”
“ Cosa è poesia?, Dici mentre inchiodi nella mia pupilla la tua pupilla azzurra. Cos’è poesia? E tu me lo chiedi?... Poesia sei tu…”
Gustavo Adolfo Bécquer pubblicò sedici poesie in vita, disseminate sui giornali di quell’epoca, molte delle quali, pubblicate in modo anonimo oppure firmate semplicemente con “B.” nessuna di queste rientra fra le rime che oggi si classificano come “fondamentali”  nemmeno le due più famose, oggi conosciute (quella della solitudine dei morti e quella delle rondini), figurano fra queste poesie pubblicate da Bécquer. Lui, in vita, è stato più conosciuto come autore di leggende. Alcuni dei suoi lavori pubblicati a Madrid furono riprodotti in altri giornali di Spagna. Le sue future Rime le scrive nel tempo ed è dopo la sua morte, come lui aveva presentito, che arriva la sua “eternità”.
La sua immensa fama letteraria si basa sulle sue “Rime”, che racchiudono una corrente Post –Romantica, con spiccata propensione a una poesia intimistica, ispirata a Heine (tedesco, erede in qualche modo di Goethe) e opposta alla retorica. La sua opera rappresentò un’innovazione al movimento romantico in Spagna.
Le “Rime” arrivate ai nostri giorni, ammontano a un totale di ottantasei composizioni. Il contenuto delle “Rime” è stato diviso in quattro gruppi: il primo ( dalle Rime I alle Rime XI); questo gruppo racchiude delle riflessioni sulla poesia e sulla creazione letteraria; il secondo gruppo (Dalle Rime XII alle XXIX) , tratta dell’amore e dei suoi effetti sull’anima del poeta; il terzo gruppo (Dalle rime XXX alle Rime LI) predominano il disincanto, la mancanza d’amore, la delusione; nel quarto gruppo (dalle Rime LII alle Rime LXXXVI) mostrano il poeta in procinto di affrontare la morte e l’idea della morte, con grandi dubbi sull’esistenza dell’amore e senza fiducia nel mondo. Le rime abitualmente sono precedute da un’introduzione sinfonica, che probabilmente Bécquer preparò come prologo per tutta la sua opera.
La sua poetica è carica di sensibilità, le sue Rime costituiscono un canzoniere d’amore, dentro e intorno a una creatura femminile, risentita nelle intime fibre della passione amorosa come un polo magnetico, una donna viva dallo sguardo magico. La sua poetica è piena di un realismo ideale, lontano dal realismo utilitaristico e sociale. Le Rime di Bécquer sono cucite sulla sua propria pelle, fra un “Io” e un “Tu” . con frasi contigue e opposte del consenso e del dissenso. Le rime costituiscono una leggenda della sua avventura umana, all’interno di queste rime si possono idealmente incontrare tre protagoniste: “La donna presente”, “La donna assente nella sua traccia”, “La donna pietrificata”, quindi si può anche cogliere “l’Io empirico” del poeta  in relazione con i tre aspetti della donna. Sovrasta su tutti questi aspetti un “Io metalinguistico” che unifica le varie sezioni. In questo serbatoio di emozioni che ci dona il poeta è fondamentale la distinzione fra “il poeta-uomo” e “il poeta trascendente rispetto a se stesso”. La correlazione interna ai due e la confusione-ambiguità copre il tutto di un mistero difficile da decifrare.
Nelle rime che ritraggono la donna presente si mettono in evidenzia elementi corporei ed elementi di natura.
Elementi corporei:
S.IX. Ti abbraccio. Penetro nella tua anima. XIII. Occhi, pupille azzurre, vi s’irradia un’idea. XVI.
Occhi solari, e loro immagine, verso l’ignoto.
Elementi di natura:
In queste rime le parti corporee muliebri attraggono e si assimilano a parti della natura.
  1. Labbra di lei bruciate da aria infiammata, anima che bacia con lo sguardo.
Nessuno come Bécquer ha saputo “scrivere l’inno dell’aura con parole che siano nel contempo sospiri e risate, colori e note” lui ha saputo dare alla parola il proprio concerto per esprimersi,  verbalizzando un panorama musicale-pittorico-teatrale che moltiplica la valenza implicita delle sue rime.
Nella sezione donna-traccia dell’amore perduto si alternano orgoglio e dignità, si fa ricorso alle parole resistenza e volontà.
XXXI. Passione come una farsa; a lei sono rimasti pianto e riso; a lui solo il pianto.  LVI. Solo quando partiva era vita per lui. XLVI. Lui dignitoso, pur morto d’amore, mentre lei lo crede calmo dopo averlo trucidato. XLVIII. Con volontà ha soppresso la di lei  immagine, ma ne resta tenace la visione. LVIII. Amore di un istante; solo così se ne conserva la memoria.
Nella sezione donna pietrificata si coglie lo sconvolgimento della natura reale e simbolica alla presenza della donna, che travolge sconvolge al suo passaggio. XL. Non c’è maschera simile al suo volto. Oblio. S.III. Casta, fiore del di lui deserto. LXVII. Bello lo spettacolo della natura, dormire e mangiare; ma che sfortuna che questo non basti.
Nelle Rime di questo scrittore si colgono metafore al limite del metafisico, con una tendenza al romanticismo, all’illuminismo e a volte perfino al positivismo; il tutto si compenetra nelle sue espressioni con elementi naturalistici, sensitivi e spirituali, dando alla poetica un magnetismo colorito.
Poema Amor Eterno
Podrá nublarse el sol eternamente;
podrá secarse en un instante el mar;
pPodrá romperse el eje de la tierra
como un débil cristal.
¡Todo sucederá! Podrá la muerte
cubrirme con su fúnebre crespón;
pero jamás en mí podrá apagarse
la llama de tu amor
Poema dell’amore eterno (Traduzione Yuleisy Cruz Lezcano)
Potrà annuvolarsi il sole eternamente;
potrà asciugarsi in un istante il mare;
potrà rompersi l’asse della terra
come un debole cristallo.
Tutto succederà! Potrà la morte
coprirmi con la sua funebre increspatura;
però mai potrà spegnersi in me
la fiamma del tuo amore.
VIII
Cuando miro el azul horizonte
perderse a lo lejos,
al través de una gasa de polvo
dorado e inquieto,
me parece posible arrancarme
del mísero suelo
y flotar con la niebla dorada
en átomos leves
¡Cual ella deshecho!
Cuando miro de noche en el fondo
oscuro del cielo
las estrellas temblar como ardientes
pupilas de fuego,
me parece posible a dó brillan
subir en un vuelo
y anegarme en su luz, y con ellas
en lumbre encendido
fundirme en un beso.
En el mar de la duda en que bogo
ni aun sé lo que creo;
sin embargo, estas ansias me dicen
que yo llevo algo
divino aquí dentro.
Traduzione Yuleisy Cruz Lezcano
VIII
Quando guardo l’orizzonte azzurro
perdersi lontano,
per entro un velo la polvere
dorata e inquieta,
mi sembra possibile sradicarmi
dalla misera terra
e fluttuare con la nebbia dorata
in atomi lievi
come quella disfatto.
Quando nella notte guardo nel fondo
oscuro del cielo
Le stelle tremare, come ardenti
pupille di fuoco,
mi sembra possibile là dove brillano
salire in un volo
e naufragare nella loro luce, e con esse
in acceso splendore
fondermi in un bacio.
Nel mare del dubbio in cui navigo
non so ancora in che credere
eppure, queste ansie mi dicono
che io reco qualcosa
di divino qui dentro!...
XXXIII
Es cuestión de palabras, y no obstante,
ni tú ni yo jamás,
después de lo pasado, convendremos
en quién la culpa está.
¡Lástima que el Amor un diccionario
no tenga donde hallar
cuándo el orgullo es simplemente orgullo
y cuándo es dignidad!
Traduzione Yuleisy Cruz Lezcano
XXXIII
È questione di parole, eppure
Né tu né io, mai,
dopo quel ch’è passato, ci ricorderemo
su cui cade la colpa.
Peccato che l’amore un dizionario
non abbia, in cui trovare
quando l’orgoglio è solamente orgoglio
e quando è dignità!
XXXIV
Cruza callada, y son sus movimientos
silenciosa armonía;
suenan sus pasos, y al sonar, recuerdan
del himno alado la cadencia rítmica.
Los ojos entreabre, aquellos ojos
tan claros como el día;
y la tierra y el cielo, cuanto abarcan,
arde con nueva luz en sus pupilas.
Ríe, y su carcajada, tiene notas
del agua fugitiva;
llora, y es cada lágrima un poema
de ternura infinita.
Ella tiene la luz, tiene el perfume,
el color y la línea,
la forma, engendradora de deseos;
la expresión, fuente eterna de poesía.
¿Que es estúpida?... ¡Bah! Mientras callando
guarde oscuro el enigma,
siempre valdrá, a mi ver, lo que ella calla
más que lo que cualquiera otra me diga.
Traduzione Yuleisy Cruz Lezcano
XXXIV
Tacita passa e son le sue movenze
silenziosa armonia;
suonano i passi e il suono mi rammenta
dell’inno alato la misura ritmica.
Va socchiudendo gli occhi, quei suoi occhi
chiari sì come il giorno,
ed arde quanto esiste in terra e in cielo
di nuova luce nelle sue pupille.
Ride, e il suo fresco riso rassomiglia
a un’acqua fuggitiva;
piange, e ciascuna lacrima è un poema
di dolcezza infinita.
Dimora in lei la luce, in lei l’aroma,
il colore e la linea,
la forma, generante i desideri,
l’espressione, sorgete di poesia.
Forse è stupida?... Ma! Finché tacendo
tenga oscuro l’enigma,
quel che tace varrà sempre per me
più di quello che alcuna altra mi dica.
Oltre alle rime, Bécquer scrisse 28 leggende, dove si possono osservare alcuni elementi del Romanticismo, come i temi dell’amore impossibile, la solitudine e la miseria, il tono misterioso, l’esotico, l’abitudinario e l’interesse per il sovrannaturale. Il paesaggio acquista un’enfasi accentuato in queste leggende, ma il mondo esterno esiste in relazione alla sua anima.
Riconoscendo come maestro questo grande poeta e scrittore, invito tutti a leggere e ad approfondire la sua opera!