sabato 12 novembre 2016

Essere e apparire, reale e immaginario, virtuale ...REGINA RESTA







Essere e apparire, reale e immaginario, virtuale, cioè io e Regina
  Risultati immagini per essere e apparire maschera
Io sono io, adesso, e questo è indubbio, inequivocabile, mentre penso e scrivo digitando lettere, punti, numeri su questa tastiera nera del pc, ed io Regina, blogger, scrittrice, pensatrice, poetessa e quant’altro sia ciò che appare a voi, come frutto di quel che trascrivo di me, dei miei pensieri e delle cose che faccio in questo mondo infinito del web
Fra me e voi uno spazio immenso e sconfinato che io chiamo: “immaginazione”, chiaramente la vostra!!!
 Cosa ne scaturisce?
Anche questo è prevedibile e ovvio, l’idealizzazione di una persona, la costruzione che ne fa la nostra e vostra mente, ricostruendo in modo univoco e diverso per ognuno di voi, un’immagine riflessa, che segue la percezione mentale di ognuno.
Ma io e il pc, o meglio, io e le cose che scrivo, non siamo la stessa persona…!!!
Per carità…non fraintendetemi, non c’è finzione, né un’interpretazione teatrale, anche se a volte ci si trasforma in istrioni, ma quante volte mi sono chiesta se le persone che mi conoscono nella realtà mi riconoscerebbero attraverso quello che scrivo sul web?
Nella vita reale, il numero di persone che mi legge è irrisorio, e perciò non credo mi riconoscerebbero, la blogger non sono io, ne sono solo la sua creatrice…tra noi due c’è una differenza, più o meno sottile…
Chi sono…chi siamo allora? Siamo ciò che appariamo agli altri nella vita di tutti i giorni o quello che vorremo essere e che magari qui riusciamo ad essere almeno un po’?
Siamo la nostra quotidianità nuda e cruda o siamo i nostri sogni che qui abbiamo il coraggio di rivelare?
Siamo ciò che c’è fuori, ciò che gli altri vedono o siamo ciò che abbiamo dentro e che magari solo qui mostriamo? Sì, perché molti dietro a un monitor diventano leoni, capaci di spararla grossa e di apparire più che essere.
Ma come convincere gli altri di come siamo veramente, se i nostri rapporti, oggi, sono più  virtuali che reali e allora perché alcuni incontri poi quando diventano reali si frantumano e si trasformano in nemici per la pelle, con odio, cattiveria e attacchi?

This is the question,
e con questi dubbi amletici vi saluto e intanto pensateci…pensiamoci.
Regina Resta




Ci sono parole ... REGINA RESTA






Ci sono parole che non si dimenticano mai
sono scolpite nell’anima
come solchi nella terra arida
senza germogli del divenire
con spine acuminate
attorniate da vuoti di follie
inconsapevoli dei loro disincanti.
Quante volte ho cercato
di farmi trascinare dal vortice di un ciclone
attorcigliata da spirali di percezioni del nulla
dove il niente è sovrano
e i desideri delle cose perse
trascinano giù nell’abisso.
Posso camminare a piedi scalzi ancora
senza timore di farmi male
o di restare ustionata da carboni roventi,
camminerò per ritornare un’altra volta ad amare
fino a scoppiare senza rimorsi.
 ©Regina Resta 2016

venerdì 11 novembre 2016

IL BAMBINO CRUDELE - Carla Sale Musio

 

 

Acquattato nell’ombra come un animale selvatico, attende che arrivi finalmente il momento di esprimersi.

È curioso, pieno di entusiasmo e di energia, ama esplorare la vita ma non sa ancora usare l’empatia e agisce senza pensare alle ripercussioni di quello che fa.

Quando gli altri gli fanno notare le sue responsabilità, assaggia il morso della vergogna, del dolore e della paura.

E impara a nascondersi.

Ma non può cancellare quell’impulso potente che lo spinge all’azione incurante delle conseguenze.

Il Bambino Crudele si forma molto presto nella psiche e porta in dono il bisogno di affermarsi e il desiderio di esplorare.

La sua curiosità lo porta a buttarsi a capofitto nelle situazioni e a soddisfare i propri bisogni immediatamente, accaparrandosi ciò che gli serve senza preoccuparsi dei risultati.

Questo gli procura un sacco di critiche.

Pronto ad attaccare briga, egocentrico, vendicativo, sadico e violento, è una creatura impresentabile in società, capace di fare sfigurare genitori, educatori e insegnanti, e di ottenere rimproveri e sgridate a più non posso.

Il suo antagonista è il Bambino Amorevole, sensibile e pieno di empatia.

Premuroso e gentile, il Bambino Amorevole ha imparato a non fare agli altri quello che non vorrebbe per sé e si comporta con sollecitudine, comprendendo ed evitando i comportamenti che possono ferire.

Ogni volta che può, il Bambino Amorevole occupa il posto del Bambino Crudele, facendo il possibile per nascondere la presenza di quest’alter ego inaccettabile e usando tutte le risorse per conquistarsi l’affetto e la considerazione di chi gli sta intorno.

Nel nostro mondo interiore ci sono sempre un Bambino Crudele e un Bambino Amorevole che si contendono lo spazio psichico, cercando di soddisfare i loro opposti bisogni.

L’amore e l’autoaffermazione non sempre convergono e, nel tentativo di conciliarne le esigenze, finiamo per indossare una maschera che nasconde abilmente la presenza del Sé Egoista enfatizzando il Sé Affabile e Premuroso.

Il Bambino Amorevole si sforza di raggiungere la perfezione, che ritiene indispensabile per guadagnarsi l’amore degli altri, e nel far questo non risparmia se stesso, imprigionando i bisogni di autoaffermazione dentro una camicia di forza che ne paralizza l’energia e la vitalità.

Tante situazioni di stanchezza, apatia o depressione, sono la conseguenza di un blocco agito nella psiche al fine di imbrigliare la “cattiveria” per impedirle di nuocere.

È un’intenzione nobile quella che anima questo costante bisogno di controllo sull’impulsività, ma sortisce l’effetto di anestetizzare la vitalità necessaria all’autoaffermazione, consumando una gran quantità di energia per mantenere attivo il blocco.

Il Bambino Crudele non può mai essere eliminato dalla psiche e, nonostante le catene usate per immobilizzarlo, attende da sempre il momento di esprimersi.

Riconoscerlo, accoglierlo e permettergli di esistere non vuol dire trasformarsi in mostruosi serial killer pronti a uccidere chiunque a sangue freddo, ma significa assumersi la responsabilità delle proprie emozioni e sviluppare l’onesta necessaria per evolverle.

La conoscenza di sé è un percorso coraggioso, che passa attraverso l’esplorazione di ciò che non ci piace intimamente, senza la pretesa di cambiarlo, forti dell’accettazione e della comprensione necessarie a scoprirlo.

La conoscenza è già un cambiamento.

Il Bambino Crudele va ascoltato e integrato nella vita emotiva, senza per questo lasciarlo agire impunemente nella nostra quotidianità.

I bambini non hanno bisogno di arrendevolezza ma di ascolto.

Ascoltare i desideri dei nostri Bambini Interiori permette di liberare nella vita la loro potente energia e di trovare soluzioni nuove per soddisfarne i bisogni.

Senza danni.

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STORIE DI AMORE E DI CRUDELTÀ

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Dafne ha raccolto tra gli scogli un piccolo paguro. Affascinata da quella conchiglietta che si arrampica in giro con le sue zampine rosse, la bimba non resiste alla curiosità di scoprire l’animaletto che abita al suo interno e, per vedere come è fatto, lo strappa via dal guscio provocandone la morte.

La mamma le fa notare la crudeltà di quel gesto e Dafne comprende la violenza del suo gioco, imparando a rispettare le altre forme di vita e a osservarle nel loro ambiente, senza stravolgerne l’esistenza per soddisfare la sua voglia di esplorare.

Una Bambina Amorevole prende forma nel mondo interiore e, sapendo che può fare male a chi è più fragile e più piccolo di lei, sta bene attenta a non provocare sofferenze inutili e ingiustificate.

Crescendo, questa parte empatica e premurosa incontra il favore degli altri e la stima che riceve la rende sempre più importante nella psiche, facendola sentire autorizzata a imporsi sulla Bimba Crudele dell’infanzia.

Un Critico Interiore le ricorda che non si deve essere egoisti e la spinge a nascondere i propri bisogni censurando i comportamenti individualisti e competitivi.

L’ascolto degli altri adesso ha conquistato il primo posto nella vita di Dafne, anche quando avrebbe bisogno di pensare a sé e, spesso, rifugiarsi in casa fingendosi malata diventa l’unico modo per sottrarsi alle richieste delle persone cui vuole bene.

Riaccogliere nella psiche la Bambina Crudele di un tempo, non significherà per lei andare in giro a uccidere chi è più debole, ma permettersi di ascoltare anche le proprie esigenze, imparando a non annientarsi in una benevolenza che la rende gentile con tutti ma spietata con se stessa.

* * *

“Mamma dammi una pistola che gli sparo!” 

Carla è furibonda. 

Il fruttivendolo le ha detto in tono brusco di non toccare la merce esposta sui banchi e la piccina, ferita nell’orgoglio e rossa per la vergogna, desidera solo la morte dell’uomo che si è permesso di umiliarla davanti a tutti.

La mamma la guarda incredula e divertita da quell’ardore spropositato, ma la bambina si butta per terra, piangendo e scalciando infuriata.

“Mamma, ti ho detto di darmi una pistola!” 

E sua madre per evitare brutte figure la trascina via in tutta fretta.

Carla si sente tradita da quella che credeva la sua alleata, e alla rabbia si aggiunge l’amarezza.

La mamma doveva stare dalla sua parte e invece non ha fatto nulla per aiutarla.

Mortificata, la piccola si nasconde nell’indifferenza riprendendo a fare le cose di sempre, come se non fosse successo niente.

Dentro di sé, però, prova un dolore acuto e decide che non lascerà mai più spazio alla sua collera così inopportuna.

Oggi Carla è una signora dolce, amorevole e gentile, sempre pronta ad assecondare gli altri e a evitare i conflitti.

Una stanchezza cronica, però, affligge la sua vita e rende i medici incapaci di restituirle le forze.

La sua Bimba Crudele, impulsiva e attaccabrighe, contrastata con forza dai Sé Ben Adattati e Gentili, assorbe tutta l’energia nel tentativo di liberarsi dal carcere in cui è stata rinchiusa.

Solo l’ascolto partecipe e attento di quella sua parte prepotente e auto affermativa potrà restituirle l’entusiasmo e la gioiosa intraprendenza dell’infanzia.

* * *

“Vorrei che papà fosse morto!”

In castigo in camera sua, Matteo borbotta a denti stretti serrando i pugni.

Il papà lo ha punito e la frustrazione gli fa desiderare la vendetta.

“Non è giusto! Prima di me vengono sempre le ragioni dei grandi!”

Pensa arrabbiato facendo a pezzi il fazzoletto di carta.

Mentre attende di essere liberato da quella prigionia forzata, il bambino medita in silenzio la rappresaglia.

Ma ecco che qualcosa succede davvero, il papà si sente male, arriva un’ambulanza.

Nello scompiglio generale nessuno fa caso a Matteo che è passato improvvisamente dalla rabbia alla colpa, sentendosi responsabile di quel malore terribile e improvviso.

Mai più, giura a se stesso, augurerà la morte.

Mai più.

Adesso la paura lo fa sentire cattivo e sbagliato, e il suo Bambino Crudele, sopraffatto dalle ragioni del Bambino Che Vuole Bene Ai Genitori, finisce incarcerato nell’inconscio.

Senza processo e senza appello.

Il papà non sopravvivrà all’infarto e quell’esperienza drammatica convincerà Matteo che il suo pensiero può essere mortale.

Confinato nell’inconscio, il Bimbo Crudele scalcia per essere liberato, ma l’uomo di oggi lo tiene rinchiuso, deformandone l’energia fino a convertirla in una serie di malattie “inspiegabili”, che la medicina non riesce a curare e che servono a punirne la sua cattiveria, giudicata terribile e malvagia dal Bambino Amorevole che vive in lui.

* * *

Renata ha sempre amato viaggiare ma, da quando sono arrivati i figli, nel suo vocabolario la parola partire è stata sostituita dalla parola corri.

Corri a lavorare, corri a fare la spesa, corri a prendere i bambini a scuola, corri a portarli in piscina, corri a fargli fare i compiti, corri a mettere su la lavatrice, corri a stendere, corri a preparare la cena… non ce la fa più!

Vorrebbe mollare tutto e andarsene in giro senza meta, finalmente libera di pensare a se stessa, ma questo desiderio la fa sentire così snaturata che, per sfuggire ai sensi di colpa, si prodiga ancora di più per la famiglia.

La sua Bambina Crudele Interiore invoca un po’ di attenzione, ma la Madre Amorevole e Sollecita, reagisce spingendola sempre più in fondo all’inconscio.

Infine, una “inspiegabile” depressione la costringe a chiedere aiuto a uno psicologo e, lavorando su se stessa, il desiderio di viaggiare, censurato e malgiudicato, trova le parole per esprimersi.

La sua Bambina Crudele ha fatto l’impossibile per essere riammessa nella psiche.

Solo ascoltandone le esigenze e individuando finalmente i modi giusti per soddisfarle, Renata potrà recuperare l’entusiasmo per la vita.

Per i viaggi.

E per il tempo trascorso insieme alla famiglia.

Carla Sale Musio

Fresas Street Art - Dan Blue











 


 












giovedì 10 novembre 2016

I am not imprisoned - Sudha Dixit



I am not imprisoned
I am enclosed in a room
I want to go out,
Feel the breeze,
Absorb the fragrance,
Admire the bloom
But I am confined
How do I gather and collect
All the nature's bounty
And its special effects
Yet I do exactly that
I create a spell,
Simply imagine to be in love
And all with me is well
Half open eyes are
Full of dreams
Mood of my room is romantic
I can see the stars around
Ambiance is so enigmatic
If illusory love has
So much magic
Imagine the
Real love's power
I need not live in
Make believe myth
I must abandon
The ivory tower
I want release from
The mental cage
I want to soar in
Open space
Want to leave
The virtual garden
Want to touch my
Real love's face,
Unshackle myself and
Fly high to my
Dreams to trace
Sudha Dixit
 
Oil on canvas
By Sudha Dixit

TRACES OF MOON - Saroj K Padhi



TRACES OF MOON

 


Traces of moon everywhere
even when she is not there:
her silhouette sighing in the day
laments loss of nocturnal love
and paints my woman in the sky
like a flower after suck,
turned pale and gray;
even when she is not there
million moons dazzle in eyes of stars
that fail to sleep in absence of her;
she is always there
somewhere
far or near
shadow or real, half or crescent
front or rear;
any heavenly body presenting
an illusion of moon
awakens images of the woman lost
in the abyss of the mind;
semblance of dots on her face
painted on the sky
like pimples on loved woman’s cheek
excites beams of passion in onlookers’ eye;
flowers resembling the moon
madden the honey bees to suck on
and women moon-like in soul hang on.

Copy right @ saroj k. padhi/ 10.11.16

mercoledì 9 novembre 2016

Inferno e paradiso - Marinella Froio




Inferno e paradiso
 
Caldi respiri sulla pelle...
le braccia mi avvolgono
come in un mantello di sogni
che non lascia passare
neppure i pensieri.
Ad un passo dal tuo cuore
mi faccio tentare dalle fiamme
dei tuoi ardenti baci
sul mio collo.
L'inferno scateni nel mio corpo
e la mia anima cerca il paradiso.
Dolce desio si alimenta
tra spire di fuoco
che consumano il mio spirito.
Provocante seduzione
cattura la mia mente
e mi lascio bruciare
in questo....
paradisiaco inferno!
Marinella ©

The Great Poet George Onsy

 



 
بعض سطور من قصيدتي: بين العقل وبين ....

بين العقل ِوبين بُركاني
سيلُ دمع ٍيلمعُ
في ليل ِأجفاني
وأنينُ فؤاد ٍ
تأرجح صداهُ
بين أركاني
فرُحتُ لتوي أ ُكبتهُ
والكبتُ إن طالَ
أرداني

بين العقل ونبضات فكري
شوقٌ يئنُ لهفة ًلدهر ٍ
يعقبُ دهري
وإبداعٌ يُعربدُ بقوايَّ
على سفوح ِعمري
فأنا .. أنا
من ينزفُ الدمَ أشعاراً
على شاهد ِالقبرِ

جورج أنسي
مصر1985
مع لوحتي: مارواء القبر (1928)