domenica 2 ottobre 2016

MUJER ETÉREA A TODAS LAS MUJERES EXPLOTADAS Y ABUSADAS - Jaime Ignacio Jaramillo Corrales




MUJER ETÉREA
A TODAS LAS MUJERES
EXPLOTADAS Y ABUSADAS

Sólo por la urgente necesidad
de constatar si aún estabas allí
He querido decir
si todavía te sumaban en el mundo de los vivos
Pasé por aquel detestable y lúgubre lugar
Aquella esquina de la libidinosa subasta
donde cada quien se acerca con ojos ansiosos
a observar y tocar como cualquier mercancía
los cuerpos en aparente fogosidad
que esconden tras la mueca de carnaval
el hartazgo y cansancio del ludibrio
En efecto volví a contemplar tu espigada anatomía
altanera y desafiante frente a los urgidos comerciantes
efímeros poseedores del fálico placer
azuzados por el brillo de tu epidermis
y la evidente jugosidad de las aún provocativas formas
Quise atrapar tus ojos como un par de remos
que me permitieran adentrarme
en el inefable océano de tu existencia
pero con asombro advertí que tu silueta
se encontraba ligeramente inhabitada
y que tu esencia real andaba coqueteándole a las fantasías
mientras las retinas abiertas como espejos empañados
dejaban traslucir un ser atrapado en el mundo de los muertos
Tu alma se fue de asueto decidida a cazar y descifrar sueños
al paraje reservado a los orates y también a los sabios
que al fin de cuentas son los únicos y verdaderos vivos
por ir ligeros de equipaje y exentos de ambición
fórmula inequívoca del verdadero amor
que conduce de manera indubitable a la felicidad.

JAIME IGNACIO JARAMILLO CORRALES
Condorandino
 

sabato 1 ottobre 2016

ДРУЖЕ МОЈ - Borisav Blagojevic



ДРУЖЕ МОЈ

Друже мој
Док сунце на западу клоне
Ја сам сам без ње
Пролазници журе
На леђима терет
Чекања чежње и самоће

Шта долази после чекања
Само излози што трепере
Што само стварају илузију
Среће равнодушности и тајне
Јесен је близу друже мој
Не знам шта је овом ветру
Што ме стално врти у круг
Да стојим и даље надам се и чекам
Не знам да ли земљи да исечем уши
Да не чује мој плач и јецај за њом
БАН МОРАВСКИ.

THE REVOLUTION THAT HAS BROUGHT DEATH - M.a. Rathore




THE REVOLUTION THAT HAS BROUGHT DEATH

As I grow older things become
More enchanting and rare previllage for me;
When I behold there is a change
I am propelled by new things;
The singing bird is a rare watching for me;
For modern man has polluted the whole earth

Chirping of sparrows sooth my heart deeply;
When the little ones try to gulp their food;
And snatch more from their mother's beak
While she hops around their newly built nest
On some twig it is hanging by an old well
Which is rarely haunted nowadays;
Neither by the women carrying pitchers
Far from distant lands where water was precious;
Nor the birds can be seen on the raised plateform
Where grains were used to be scattered
To satisfy our greed we have employed
So many inventory measures
Including chemical fertilizers recklessly
In providing more and more from the earth
But forget to save the lives of innocent creatures
-M.A.Rathore
All Rights Reserved
Dated-28/09/2016
Photo Credit- Facebook

Ominous Clouds - Pedapudi Rama Rao




Ominous Clouds

The sky is overcast;
Ominous clouds cast
Their dark shadows
On the face of the earth.
They threaten to strike
The earth with a nuclear
Holocaust, and bear seeds
Of genetic disaster for
Centuries to come.
Will there be the dreaded
Armageddon in which
The earth we all love
Will be laid waste;
And flesh will decay for
Months as there will be
Neither birds nor ants
Nor maggots to feed on it?
O God! The prospect is so
Dreadful that all good people
Turn to you in supplication for
Protection from the dreaded
Umbrella of an atomic blast.
Even as you once saved the
Innocent folks of Brindavan
From the wrath of God Indra, the
Lord of the clouds, by providing
Shelter under a mountain-umbrella,
Please protect us under your
Impregnable umbrella against
All umbrellas of senseless havoc.
(All rights reserved: PG Rama Rao, 2016)

venerdì 30 settembre 2016

Zreli oktobar na kolenima - Mika Vlacovic Vladisavljevic


Zreli oktobar na kolenima

Drhti ispod misli zreli mi oktobar klecajuci kolenima
pred plesom zaborava
sto mu uplovljava u snagu uzleta
i ocekivanja procvata tvojih pupoljaka prozirnih,neznih,
upornih da mene i njega podsete da raj ima svoju zedj.
Odskrinjuju se ispod misli jutra tvojim nedrima disuci
u potrazi za dodirom ljubavi,
i na prstima mi obzorja secu
po parkovima zudnje klonule od bdenja.
Proviruje mi ispod misli slutnja culnosti
da bi nas blizina dodirom zaprepastila ,
ovako tinjamo uznemirenoscu i spoznajom
da su daljine samo razdvojeni prostori,
a blizinom razdvajaju se ljudi
i to oni koji se cudno vole,
i sto jos cudnije docekuju praskozorje u sutonju svom.
Mika Vlacovic Vladisavljevic
slikar Kiril Bozhkov

 

La missione impossibile di Sidotti di Stefano Carrer

Liam Neeson è Cristóvão Ferreira nel film di Martin Scorsese «Silence», sulle missioni dei gesuiti in Giappone ai tempi delle grandi persecuzioni, in uscita a novembre

 
Al Museo Nazionale della Scienza di Tokyo stanno cercando di ricostruire, con sofisticate tecniche computerizzate, le sue fattezze, per una mostra che potrebbe tenersi entro fine anno. Anche il teatro Noh di Suidobashi ha ospitato uno dei convegni organizzati sul tema della sua «missione impossibile»: riaprire il Giappone al cristianesimo un secolo dopo le grandi persecuzioni e la totale messa al bando.
I media nipponici hanno dato ampio risalto al ritrovamento dei suoi resti in una tomba scoperta nell’estate di due anni fa nell’area di Tokyo che un tempo fu la residenza coatta dei cristiani, dopo che le autorità in aprile hanno annunciato che le ossa rinvenute sono proprio quelle di Giovanni Battista Sidotti (1668-1714), «l’ultimo missionario» venuto in Giappone nel 1708, ai tempi del sakoku (chiusura ermetica del Paese, con proibizione a chiunque di arrivare dall’estero o di recarvisi, sotto pena di morte).
Non possono infatti essere i resti dell’altro missionario siciliano che fu trattenuto nello stesso luogo, il gesuita Giuseppe Chiara, che fu cremato nel 1685, dopo essere venuto in Giappone con alcuni confratelli per “vendicare” con il martirio l’apostasia del provinciale Cristóvão Ferreira (ma abiurò anch’egli sotto tortura: uscirà a novembre un film di Martin Scorsese ispirato alla sua vicenda, tratto da Silenzio di Shusaku Endo).
La Domenica del Sole 24 Ore aveva dato conto del ritrovamento e della probabilità che si trattasse dell’abate Sidotti, riferendo anche qualche dubbio sulla lentezza degli accertamenti. Le autorità giapponesi hanno invece svolto un lavoro scientifico accuratissimo e anche oneroso su un personaggio entrato nella storia del Sol Levante grazie ai suoi dialoghi da prigioniero con l’insigne studioso neoconfuciano Arai Hakuseki, consigliere dello shogun, che lasciò due ampi resoconti dei loro colloqui.
«Non solo nei media giapponesi ma anche tra gli studiosi si è avuta grande eco e gli studi già fiorenti in Giappone sul personaggio hanno avuto nuovo impulso – afferma il professor Aldo Tollini dell’Università di Venezia –. Nel prossimo futuro si prevede che si susseguiranno, convegni e altre iniziative volte ad approfondire e a far conoscere al grande pubblico questo importante personaggio. Per contro, è inevitabile lamentare un persistente disinteresse per Sidotti in Italia, non solo tra gli studiosi, ma anche tra il pubblico. Infatti, ho potuto constatare di persona, con grande rammarico, che anche nella sua città natale, Palermo, Sidotti è poco noto» .
Akio Tanigawa, professore di archeologia dell’Università Waseda e responsabile delle ricerche sui resti ritrovati, sottolinea che «la visione del mondo del Giappone fu cambiata dalle conoscenze trasferite dal Sidotti ad Arai», mentre padre Toshiaki Koso, Chancellor della Sophia University, parla di un ruolo fondamentale giocato dall’incontro tra Sidotti e Arai nella “apertura mentale” del Giappone verso l’Occidente. «Sidotti ha fornito preziose informazioni soprattutto sulla geografia del mondo, dando l’avvio a quella che di lì a pochi anni sarebbe diventata la scienza geografica giapponese – prosegue Tollini –. È interessante notare che al di là delle incomprensioni sul piano religioso con il neoconfuciano razionalista, il dialogo tra le culture occidentale e giapponese ha potuto avere luogo grazie alla disponibilità al dialogo da parte di entrambi gli interlocutori, a dimostrazione di come i rapporti culturali possano superare le barriere ideologiche o religiose».
In tempi in cui riaffiora il tema dello scontro tra civiltà, Sidotti e Arai simboleggiano un desiderio e una capacità di confronto e dialogo tra Est e Ovest, a dispetto dei veti politici a ogni interscambio. Per questo il destino dei suoi resti mortali chiama in causa anche le autorità civili. «In proposito le autorità giapponesi non si sono pronunciate. È prevedibile e sperabile che siano collocati dove potranno essere visitati, forse in un museo o in un luogo aperto al pubblico – osserva Tollini – Tuttavia, ci sono altri soggetti coinvolti nella questione. Da una parte, certamente la Chiesa Cattolica presente in Giappone. Ma penso anche che un ruolo non secondario spetti alle autorità della sua città natale, Palermo, al fine di promuovere la sua conoscenza, rendere l’onore che gli è dovuto e andare fiera di aver dato i natali a un personaggio che in un lontano Paese ha portato la cultura occidentale. Mi auguro che il sindaco e gli amministratori di Palermo colgano questa occasione e prendano iniziative volte a commemorare la figura di Sidotti. Magari anche, d’intesa con l’Arcivescovado, chiedendo una parte delle sue ossa per la città. E quindi per l’Italia».
Mentre il prossimo febbraio è prevista in Giappone la cerimonia di beatificazione del primo samurai cristiano, Takayama Ukon, c’è inoltre chi ritiene il Sidotti un possibile candidato a una canonizzazione. «La sua fine è certo assimilabile a un martirio», afferma padre Mario Canducci, da decenni missionario francescano nel Sol Levante. Rispetto e ammirazione avevano portato Arai a suggerire la soluzione senza precedenti di rispedirlo in patria via Cina, ma lo shogunato scelse di trattenerlo in un regime coatto blando. Quando però si scoprì che aveva convertito i suoi due anziani servitori-guardiani (Chosuke e Haru, marito e moglie), tutti e tre furono rinchiusi in strette fosse e lasciati morire di stenti. Le tre tombe sono state ritrovate l’una di fianco all’altra.
Intanto sta per essere pubblicata la traduzione italiana del libro della scrittrice Tomoko Furui intitolato Mikkou – Saigo no bateren Shidotti (Il passaggio segreto – L’ultimo missionario: Sidotti). Furui, nata a Osaka, fin da 1994 si è trasferita sull’isola di Yakushima, dove è diventata una memoria vivente della storia e delle tradizioni locali ed è l’animatrice dell’organizzazione no profit Yakushima Eco Festa.
Patrimonio naturale dell’Umanità grazie ai suoi cedri millenari, l’isoletta appena a sud del Kyushu fu il primo lembo di terra giapponese toccato dal Sidotti, nella notte dell’11 ottobre 1708, quando sbarcò dalla nave «Santissima Trinità» dopo un difficoltoso viaggio di ben 50 giorni da Manila (commovente la sua ultima lettera, inviata al provinciale francescano delle Filippine). Furui narra che un contadino di nome Toubei del villaggio di Koidomari, di ritorno dal lavoro nei boschi, si imbattè in quest’uomo che dovette apparirgli un gigante strano, anche se vestito alla giapponese. Lo portò a casa sua per rifocillarlo. Le autorità ebbero sentore della incredibile notizia della presenza di uno straniero e lo arrestarono. Furui non è cattolica ma è stata affascinata dalla figura del Sidotti, tanto da dedicare a lui sette anni di ricerche, indirizzate inizialmente da un missionario italiano trasferitosi sull’isola, padre Contarini. «Nel villaggio di Koidomari si tiene ancora oggi ogni anno una festa di commemorazione dell’arrivo di Padre Sidotti – rivela –. La sua fine è stata triste ma nobile. La sua missione impossibile suggerisce riflessioni importanti anche alla nostra epoca. E i due libri di Arai, pur lungamente proibiti e scoperti solo nell’Ottocento, furono trascritti numerose volte e circolarono tra gli intellettuali, contribuendo in ultima analisi alla successiva apertura e modernizzazione del Giappone».

Ritrovati due quadri di Van Gogh, li aveva la Camorra: valore 100 mln $

I quadri ritrovati : “La spiaggia di Scheveningen” - “Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen”

 Nuenen”






Erano in mano alla Camorra due quadri di Van Gogh del valore stimato in 100 milioni di dollari, recuperati oggi dalla Guarda di Finanza di Napoli a Castellammare di Stabia, nell’ambito di un sequestro patrimoniale nei confronti di un'associazione camorristica dedita al traffico internazionale di cocaina. Le due tele ritrovate del celebre pittore olandese sono “La spiaggia di Scheveningen durante un temporale” dell'agosto 1882 e “Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen”: erano state rubate dal Van Gogh Museum di Amsterdam il 7 dicembre 2002, insieme ad altri dipinti.
Alcuni componenti della banda, ritenuta responsabile del furto, erano stati arrestati circa un anno dopo, ma la refurtiva non era stata recuperata.
Il ritrovamento dei due quadri di Van Gogh è avvenuto in casa di un narcotrafficante di spessore, alleato di uno dei clan più potenti di Scampia. Raffaele Imperiale, già detenuto dal gennaio 2006, in una delle sue abitazioni aveva i due capolavori, investimento fatto con gli ingenti guadagni dei traffici di cocaina grazie al mercato nero delle opere d'arte. Il ritrovamento è stato possibile anche per le dichiarazioni di un pentito, Mario Cerrone. Imperiale lavorava con la cosca degli Amato-Pagano, gli scissionisti dei Di Lauro che hanno dato via alla prima faida di Scampia, quella che nel 2004 portò a decine di agguati mortali.
Il primo dei due quadri recuperati, “La spiaggia di Scheveningen durante un temporale”, dipinto a olio su tela, fu realizzato da Vincent Van Gogh dopo aver posizionato il suo cavalletto all'aria aperta sul litorale della località nei pressi de L'Aja. Secondo quanto tramandato, si trattava di una giornata particolarmente ventosa, che trascinò i granelli di sabbia della spiaggia nella vernice applicata sulla tela, al cui interno rimasero attaccati. Il quadro descrive le onde agitate del mare, il cielo pieno di nuvole e le bandiere mosse dal vento. Anche il secondo quadro, dal titolo “Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen” è un dipinto a olio su tela, del 1884.
Franceschini: straordinario recupero tele Van Gogh
«Un recupero straordinario che conferma la forza del sistema Italia nella lotta al traffico illecito delle opere d'arte». Così il ministro dei Beni culturali e turismo Dario Franceschini commenta il ritrovamento di due dipinti di Van Gogh da parte della Procura di Napoli e del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. «L'esito di questa indagine conferma quanto le organizzazioni criminali siano interessate alle opere d'arte che vengono utilizzate sia come forma di investimento sia come fonte di finanziamento. Quella di oggi - conclude il ministro - è una giornata molto importante, frutto di un positivo lavoro di squadra tra la procura di Napoli e la Guardia di Finanza a cui
vanno i miei complimenti».
Renzi si congratula con Gdf per recupero Van Gogh
Il premier Matteo Renzi ha espresso soddisfazione e si è congratulato per l'operazione. Renzi ne ha anche parlato al premier olandese Mark Rutte prima della cerimonia funebre di Shimon Peres a Gerusalemme, dove oggi si trovano diversi leader mondiali.
Il direttore del museo di Amsterdam: molto grati a Italia
«Questa è veramente una giornata emozionante. Siamo contentissimi che i quadri siano stati ritrovati. Per noi è un sogno averli ritrovati e poterli portare a casa. Siamo immensamente grati all'Italia». Così Axel Ruger, direttore del museo Vincent van Gogh di Amsterdam, ai giornalisti. Il valore stimato per ognuno dei due quadri recuperati dall'indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul clan Amato-Pagano è, secondo quanto riferisce, di 50 milioni di dollari.

 http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2016-09-30/ritrovati-due-quadri-van-gogh-li-aveva-camorra-valore-100-mln-$-112333.shtml?uuid=ADMSUuTB

Slavica Pejović - ZOV AULOSOM




Slavica Pejović
ZOV AULOSOM

Luć  se upali  
OKOM

Planu svetlost
Zatomljena 
Neugasla
Nevidna

Pismenima  
Smisao dade
A  Euterpi
Zvuk

Otrgnut
Aulosom
Zov  bi to
Zanosa

Danu sanjanom !


ERI AFFASCINANTE ALEPPO - Roberto Rossi.

Disegno/dipinto eseguito pochi giorni fa. Ho deciso di pubblicarlo dopo aver letto sul quotidiano "la Repubblica" di oggi (29-9-2016) un importante articolo fotografico su Aleppo del fotografo Karam Al-Masri, dal titolo "L'agonia di Aleppo". Un'agonia terribile che mi emoziona moltissimo. Una città dilaniata da veri mostri. Una mia vicinanza spirituale, perché di più non posso.
ERI AFFASCINANTE ALEPPO
Eri affascinante
Aleppo,
nella tua sontuosa veste.
Aleppo,
sacrificata dalla follia umana
come altre città
fin dal tempo dei tempi 
e nulla ha insegnato.
Eri affascinante
Aleppo,
nella tua sontuosa veste.
Il tuo corpo
dilaniato
da belve umane
affamate di morte
assetate d' innocente sangue.
Eri affascinante
Aleppo.
nella tua sontuosa veste.
E la storia
nulla ha insegnato
ripercorre
le sue orme sporcate
di morte e soprusi
mentre le macerie
ricoprono il tuo martoriato
corpo.
Vagano i tuoi figli
impauriti, disorientati,
feriti, affamati.
E il mondo
chiuso ha
gli occhi 
perché vigliacco e affamato
di potere.
Eri affascinante
Aleppo,
nella tua sontuosa veste.
Il tuo corpo ora
di macerie diventato
sacrificato sull'altare
della follia umana
...e il mondo ostile
di te fa scempio.
Mentre le parole
qui scritte
escono dalla mima mente 
corrono e percorrono 
lo spazio
per arrivare a te, Aleppo,
...nel desiderio 
di fermare
questa mattanza
di chi crede d'essere 
padrone del mondo.
Com'eri affascinante
Aleppo,
nella tua sontuosa veste.

Testo, poesia e dipinto di Roberto Rossi.
Pittore, poeta, scrittore.



LET'S DECIDE - Dasharath Naik


LET'S DECIDE

Let's decide right now whether to opt war or peace
Whether to undertake measures as deemed fit
Whether to follow the dumb cattle and to keep mum
Whether to be a voice against all odds and injustice
Whether to accept the reality or let it go
Whether to live in dreams and enjoy fantasy.
Hundreds in comfortable luxury rule the world
Monopoly they practise to suit their will
Thousands in slumber do never rise
Trying to awake them is all in vain
Let us stay united & say 'yes' to a man
No envy,hatred,or bloodshed any more
The watchdog LOVE FOR GLOBAL PEACE be heard door to door.
Millions naked go hungry and thirsty
Pain they embrace and plight they hug
Sorrow & sufferings they are destined to suffer from
Devoid of choice, endure tyranny and torture
Finally undone ,surrender to their tragic lot
They exist as it is in its bare and ugly form.
Human though beastly the terrorists look
Hungrier and more brutal than brutes
Blood they suck and make tears fall
Behave friendly but betray the nearest soul
Causing menace to Humanity as a whole.
*(c)Dasharath Naik