giovedì 25 agosto 2016

Terremoto - Dal Canada gli italo-canadesi si prodigano in raccolta fondi per solidarietà - Luciano Bentenuto

Oggi, tutte le comunità italiane del mondo piangono la perdita dei propri concittadini a seguito del tragico terremoto che ha colpito l'intero centro dell'Italia. E, oggi sono qui, in qualità di Presidente della Federazione Nazionale degli Italo-Canadesi (NFIC), in rappresentanza della voce forte di circa 1,4 milioni di cittadini canadesi di origine italiana e degli italiani emigrati e residenti in Canada.
Come tali, ci siamo subito prodigati per raccogliere il sostegno da ogni parte del Canada per affiancare il nostro impegno a quello delle autorità locali che, in questo momento, hanno bisogno di portare il primo soccorso alle popolazioni più colpite da questa immane tragedia nelle quattro regioni maggiormente colpite dal sisma, il Lazio, l'Umbria, le Marche e l'Abruzzo.
Una iniziativa nazionale è già stata messa in atto per garantire che tutte le Comunità Italiane presenti in Canada possono essere messe in grado di effettuare donazioni in denaro da destinarsi, direttamente, alle popolazioni maggiormente colpite e bisognose d'aiuto presenti in quelle zone. Nei prossimi giorni saranno comunicate le modalità da seguire per le donazioni e i dettagli dell'iniziativa, in quanto, al momento, le Autorità locali sono ancora impegnate per salvare il maggior numero di vite umane.
* Presidente (FNIC)

mercoledì 24 agosto 2016

La bambina smarrita - Teresa Esposito



La bambina smarrita

Perduta nel lasso
di giorni venduti,
la bambina smarrita
senz’anima rinvenuta.
Son giorni d’inferno
per l’età cascata,
caduta e rinchiusa
nel vuoto del sogno.
La bambina smarrita
geme da sempre:
vorrebbe la vita
del tempo di ieri
e cambiare il senso
al fato fatale.
Non più germogliata,
ma solo indurita
da un tempo canaglia,
la bambina smarrita.
Or ora fantastica,
abburatta il futuro
di un domani migliore.
La bambina smarrita,
è granitica ormai,
e nulla scalfisce
il suo soffio vitale.
Teresa Esposito

Marcia Theophilo - Dorme la terra...



Dorme la Terra, immersa nella notte,
corpo immenso, madre,
Il giorno e la notte si trovano
sotto un cielo squarciato fra terra e acqua
trema e riscopre il dolore.
Il pensiero cammina.
Spazi infiniti,
forse più del cuore,
come la pioggia bagna di lacrime terre lontane
e amori di infinito desiderio.
Malinconia spaziale,
l’acqua coi raggi del sole
si riunisce nell’altitudine
percorre con le nuvole
le distanze fra popoli.
con la loro memoria sono onde
l’universo pulsa assieme.
Dall’imbrunire all’alba
sotto un cielo squarciato fra terra e acqua
la brezza dell’aurora ridestata,
segnale di pericolo, di mutamento.
L’ avvolge in un intenso polverio,
e la città riscopre il dolore,
che la invade dal ventre della terra.
Si mescolano preghiere nel disordine,
portate dal vento, nuvole arenose ,
uccelli cantori impazziti
pensano con il vento e vanno le foglie,
Alberi! Io vi chiamerò per nome:
Claraybas, Maçaranduba, Jacarandà,
Pitanga, Araçà-mirì, Ibirapitanga.
E Acero Montano, Faggio, Roverella,
Quercia, Pioppo, Olmo Campeste
canteranno tutti assieme.
 

martedì 23 agosto 2016

sculpture ENERGIE by NANO sculpteur / harmonie quantique - jean christophe pugliese sculpteur










jean christophe pugliese sculpteur

Né à NEMOURS le 21 janvier 1963 j’arrive le dernier d’une fratrie de quatre enfants; n’ayant pas un goût prononcé pour les études, je suis ce que l’on nomme un cancre mais toujours le premier en travaux pratiques.
A 14 ans mes parents n’ont d’autre solution que de m’envoyer en internat dans le fin fond de la CREUSE.
Pour y apprendre la taille de pierre; métier qui me paraissait à l’époque totalement hors du temps. Je voulais plutôt travailler le bois mais il n y avait plus de place.
Malgré une discipline d’un autre âge, je me découvre une passion pour ce travail alliant l’effort physique à la dextérité.
Après quelques mois je réalise ma première sculpture en calcaire au grand damne de mon professeur qui ne jurait que par la taille architecturale.
Il s'agissait d'un moine en prière  sans doute le premier signe totalement inconscient à l’époque d’un intérêt pour la spiritualité qui ne se manifestera que bien des années plus tard; s’en suit une carrière de tailleur de pierre avec des rencontres au gré des chantiers de restauration de monuments historiques, celles-ci me font comprendre que ma véritable passion est en fait la sculpture.
Les œuvres classiques de la renaissance me remplissent d’admiration et me paraissent si inaccessibles que j’arrive à me convaincre qu’il me serait impossible de m’exprimer de la sorte.
Je renonce donc jusqu’au jour ou n’ayant rien a faire je décide de modeler de la terre achetée a Vallauris, j’étais alors passionné par les mains d’autant qu’il était convenu par les spécialistes que c’était la chose la plus difficile a réaliser; je fus surpris du résultat et de la facilité  avec laquelle je modelais ces mains, j’allais  très vite a Carrare récupérer des blocs de marbre laissés là par terre et je me mis à tailler mes premiers marbres en1990; une main et un pied.
Il faudra attendre 19 ans et un travail de développement personnel pour que cela s' impose à nouveau à moi et réaliser enfin ce pour quoi semble t’il je suis fait.
Aujourd’hui j’explore sans contrainte de style particulier l’expression de ma curiosité. Celle ci est offerte pour le plaisir des sens.
Mes sculptures sont réalisées en taille directe et sans études ni dessins.
Cela commence par une idée indéfinie au départ qui évolue puis s’affirme au gré de la taille, la matière me guide puis quand le sujet semble défini je prends le relais pour terminer cette union entre l’esprit et la matière.
Je découvre aussi d’autre matériaux comme le bronze ce dernier permet de donner une seconde vie à mes œuvres et de poursuivre le processus de créativité à travers la polychromie.

- EROS E FILOSOFIA - Antonio Martone



- EROS E FILOSOFIA -
Che cosa accade quando si è penetrati all'interno di un nuovo territorio prima vuoto e lo si è trasformato in essere? Non lo so. Non lo so fino in fondo.
Eppure, la conoscenza è esattamente questo: conquistare "territori" selvaggi e "bonificarli" attraverso il concetto o attraverso un'immagine. Si tratta di una delle emozioni più intense che si possano provare.
Nello stesso modo, io non so che cosa accada nei nostri meccanismi neuronali quando si sviluppano le dinamiche della seduzione e, attraverso queste, si "sente" di aver conseguito un contatto con un corpo prima lontano.
In ambedue i casi - che si tratti di conoscenza o di seduzione - sono certo però che si è dato finalmente uno spazio abitabile, mentalmente e fisicamente, ad un "vuoto" che premeva per esser colmato.

Quando la conoscenza o la seduzione si sono realizzate, "accade" la felicità. Essa risiede nella conseguita intimità con un luogo tanto desiderato che prima non ci apparteneva.
La felicità risiede nel fatto che, ora, ciò che ci affascinava nella sua ineffabile lontananza sia diventato "a portata di mano" - possiamo toccarlo quando vogliamo ed esso ormai fa parte di noi.
Ciò che distinguerà sempre la seduzione dalla mera genitalita' è il fatto che quest'ultima non concede intimità ma solo soddisfazione corporea. La genitalita' soddisfatta non permette, infatti, ciò che invece la seduzione offre su un piatto d'argento, ossia il possesso pieno del corpo, della storia e dell'emozione dell'altro.
Per questo, ritengo che la seduzione sessuale costituisca la più intensa opera di comunicazione fra uomini.
Per questo, ritengo che la seduzione filosofica dell'uomo nei confronti dell'essere costituisca la più intensa forma di comunicazione che i mortali possano intrattenere col vuoto.
La conoscenza è erotismo al livello più alto. L'erotismo è conoscenza al livello più puro.
ANTONIO MARTONE

DOMENICO PISANA RACCONTA IL SUO QUASIMODO

 

PRESENTANDO IL SUO LIBRO SUL NOBEL PER LA LETTERATURA TRADOTTO IN ROMENO


Un'attenta, motivata e numerosa presenza di pubblico  ha accolto lo scorso 20 agosto a Trapani, nella bella location di Torre di Ligny, il presidente del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, Domenico Pisana, per parlare di Quasimodo in occasione  del 115 anniversario della nascita nel quadro della XI edizione di "Terrazza d'Autore 2016", organizzata da Stefania La Via e Ornella Fulco. Pisana  ha  raccontato il Quasimodo poeta, saggista, traduttore dei lirici greci, toccando  storie, vicende e lettere da lui analizzate nel suo saggio critico "Quel Nobel venuto dal Sud. Salvatore Quasimodo tra gloria ed oblio", tradotto anche in romeno dal poeta e critico letterario Geo Vasile.
Pisana  ha evidenziato che nella  produzione di Quasimodo ci sono due diversi itinerari lirici: dalla parola come luogo dell’interiorità alla poesia sociale, nella quale l’esperienza drammatica della guerra ebbe un peso  fondamentale.  Il discorso sulla poesia del 1953 segna in tal senso una sorta di spartiacque. Altro tema del suo racconto è stato il rapporto del Nobel con la Sicilia,  ricorrendo alla illustrazione di  tre lettere quasimodiane:  la prima è  del 1951,  inviata  a Don Primo Mazzolari, pubblicata come “lettera aperta” dal giornale L’Unità e che prende spunto da   due versi della Lirica “Lamento per il Sud”;  la seconda,  inviata a Luciano Nicastro , poeta in lingua e in dialetto, che fu un carissimo amico di Quasimodo; la terza  inviata a Emilio Settimelli,  che prende le mosse da un referendum promosso dal giornale L’Impero, quotidiano uscito a Roma nel marzo del 1923 e fondato proprio da Settimelli insieme a Mario Carli.
Nel corso della conversazione avuta con Stefania La Via ed alternata alla  mirabile lettura di testi quasimodiani da parte di Giovanni Barbera, Pisana ha altresì posto l’attenzione sul saggio quasimodiano “L’uomo e la poesia” del 1946, sul   rapporto di Quasimodo con la fede e l’influenza di Giorgio La Pira nella sua spiritualità, e  sulla breve ma intensa relazione, tra il 1935 e il 1936, tra Quasimodo e Sibilla Aleramo.
“ Quasimodo va oggi letto  - ha affermato Pisana al termine della serata - perché la sua poetica contiene molti elementi universali e che si ripropongono in ogni tempo. Mi viene da pensare, solo per fare un esempio, alla poesia Uomo del mio tempo, che è straordinariamente attuale. Quasimodo scrive: “O uomo, sei rimasto quella della pietra e della fionda!” Ebbene l’uomo oggi è arrivato sulla luna, ha conosciuto un grande progresso economico, ha raggiunto livelli di conoscenza straordinari a livello scientifico, tecnologico, telematico, ma la grande crisi morale, etica e culturale che sta attraversando l’Europa contemporanea, ci conferma che l’uomo, a livello morale e spirituale, è ancora quello della pietra e della fionda; si è abbrutito ancor di più perché sono caduti molti valori morali e il relativismo, la liquidità profetizzata da Bauman si è avverata. L’eredità che ci lascia Quasimodo è sempre riconducibile al suo messaggio che ci avverte quanto sia importante non perdere di vista il valore della persona, minacciata dalla solitudine e dalla incomunicabilità che non lo rendono felice. E direi che la sintesi della sua eredità e proprio in quei versi-capolavoro che lo hanno reso noto a livello mondiale in cui si perpetua una verità universale:  “ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”.


Ci innamorammo poesia di Gianni Moi

 

domenica 21 agosto 2016

Bam Dev Sharma - WHAT ARE POEMS?





WHAT ARE POEMS?

Poems are cluster
Of gnats
In the night
Soaring up
In glimmering light.

Inkling words
Get corroded on the sheet
Like twinkling stars
Till torrent of the wind
And staning clouds fiddle
In commotion.
Poems create tantrum
Mesmerizing
Hearts and minds
Sighing for rescue
From the crouched cell of Human destiny
Or celestial concentration camp
Basking the light
Of human pains and agonies
Trickling
In mystical metaphors
Merged in playful cadence.
A few of them
Crumple
In jaunty words
Jotted on the numb sheet
Lying
As if they were
Murdered mercenaries
In terrifying lands!
But they speak words
Piercing
From the earth towards the sky
In perplexity
To awaken swollen hearts.
Poems strive to exist
As Phoenician puzzles
Across luscious lands
But never wish to die
Until they hover
To become butterflies!
Copy Rights
Bam Dev Sharma
8/21/ 2016
Nepal

Tu sei - Giorgio Morabito

 
Tu sei

la dolcezza

il profumo

il miele...

ti amalgami

al mio corpo...

ti intrufoli nei

miei respiri...

ti attacchi

ti arrampichi..

arrivi al cuore

come una

tempesta e

scivoli ancora

come un'onda

nel mare

della mia anima...

ti confondi

alla schiuma

bianca...

lattiginosa...

vellutata

come la rosa

che si schiude

ad ogni istante

che vivo in te.

.....................................Gio.M....20/08/15



"INCHINO A S FRANCESCO "
"INCHINO A S FRANCESCO "


                               Carboncino su carta acrilici e smalti