Fideismo e Ateismo
L’uomo si dibatte tra queste due opposte posizioni.
Tutte e due sono dogmatiche. Nessuno dei convinti assertori delle due posizioni può dimostrare la verità delle proprie convinzioni.
Eppure, se di verità si dovesse trattare, la ragione non potrebbe negarle.
Le grandi verità possono anche essere superiori alla ragione umana, ma non contrarie: lo spazio infinito, i numeri infiniti ecc.
Eppure vi sono categorie di uomini che sono fideisti oltre la ragionevole comprensione.
Vi sono atti di fede che sono spiegabili solo dalla speranza (esistenza dell’al di là) e atti di fede che postulano una giustizia che riporti l’equilibrio (anche questi, in fondo, dettati dalla speranza).
E’ sempre la speranza che porta alla rassegnazione, alla sopportazione del dolore inevitabile, alla convivenza con evidenti squilibri sociali, alla morte.
Alla radice vi è sempre la speranza.
Vi è chi frequenta i sacramenti, sicuro nella risurrezione della carne: è difficile rinunciare alla speranza di riappropriarsi del corpo, di essere immortali.
Vi è chi, con la circoncisione, stabilisce un patto con Dio che, in cambio, darà l’immortalità nell’Eden.
Vi sono coloro che aspettano il Messia per riscattarli da secoli di schiavitù subita dai padri.
Vi sono coloro che rispettano le vacche sacre, perché portatrici degli spiriti degli avi.
Vi sono coloro che, nella guerra santa, prima con se stessi e poi con gli altri, considerati infedeli, sperano in un paradiso verdeggiante pieno di giovani e vergini urì.
Ma vi sono anche coloro che, forse per timore di porsi domande, peraltro senza risposte, negano tutto e, dogmaticamente, affermano che veniamo dal nulla per ritornare al nulla.
In tutte queste sfaccettature di posizioni nascono i fondamentalismi, le fanaticherie, le morti, le carneficine, gli olocausti, le crociate, le eresie, le inquisizioni, le pazzie degli “ismi”.
Dove si pone il saggio nella sua ricerca ?
Si pone delle domande, cerca le risposte che però generano altre domande.
Va alla difficile ricerca di un equilibrio continuamente cangiante.
A volte camminando insieme, il più delle volte, in percorso solitario.
In un tempio al dio sconosciuto, alla energia che pur ci deve essere, se l’universo non è un sogno irreale.
Io ? Anche io, in fondo, sono un essere intriso di fede … nella speranza.
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