2-la cattedrale di Notre Dame di Parigi parla ancora nonostante le sue ustioni... La resurrezione di un patrimonio
C' è chi mi vede Un corpo di un monumento venerato, Ma credetemi, Vivo ancora nonostante tutto, Sì, questo fuoco è solo una fiaccola Per il passaggio della morte alla vita. Non è vero, è la primavera Dal Risorto? Avete visto tutti Come la mia freccia gigante, Che rimaneva orgogliosamente slanciata, È crollata... è crollata. Tuttavia, ciò che mi consola È vedere le lacrime Scaturire dagli occhi E io di queste lacrime Ero così assetata. Vedi come Non ho più il tetto! Ma, tanto meglio, Le mie viscere che bruciano D' amore per te, Sono ora Ben aperte nei cieli. Anche se mi rimane poco Posso essere sempre il testimone Di questi secoli gloriosi Di cui ieri non mi è lontano. Sì, nel mio seno Dormono in pace dei santi, E il mio pavimento è coperto Di tracce dei nobili, I principi e i vincitori. Sì, riesco a vedere tra le mie braccia Dei Re Coronati, circondati Di Vescovi e cardinali Eppure non dimenticherò mai Di mantenere un posto favorito Per il gobbo di Victor Hugo.
MATERA. Dal 23 al 30 giugno 2019, La Lopa Matera (Via Bruno Buozzi 13) ospiterà la Mostra fotografica di Cataldo Albano “MATERA I SASSI”, che illuminerà successivamente la Città di Taranto (dal 24 agosto) e la città di Verona (dal 25 ottobre).
La Mostra è organizzata da Cataldo Albano, con il Patrocinio del Comune di Matera, Comune di Taranto, Provincia di Verona, Lucana Film Commission; e con la partnership di La Lopa Matera, Vitis in Vulture, Cantine Ruggieri Lizzano, Casa Vestita Grottaglie, Simeoni Arti Grafiche Verona, Dolci Colori S.r.l. Verona.
Si tratta di un’esposizione multimediale, foto e video, frutto del reportage nel mese di ottobre 2017 di Cataldo Albano in compagnia dei Sassi, di tre Artigiani e due Modelle.
All’inaugurazione prevista per domenica 23 giugno ore 18,00, ai saluti di Antonella Passione (La Lopa) faranno seguito gli interventi di Mariella Cuoccio (poetessa), Mimmo Vestita (ceramista), Francesco Lenoci (docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).
Saranno ospiti e protagonisti della serata inaugurale: Mario Daddiego (Il Bottegaccio), Massimo Casiello (Tornitura Artistica Atelier del Legno), Eustachio Rizzi (Sassi in Miniatura), il Pane di Matera del Panificio Cifarelli e l’Aglianico del Vulture di Vitis in Vulture.
Con la
sentenza di primo grado il leader dei serbi di Bosnia, Radovan Karadžić,
era stato riconosciuto colpevole e condannato a 40 anni di reclusione. In seguito
la Corte d’appello del Meccanismo per i Tribunali penali internazionali ha
emanato la sentenza definitiva con la quale Karadžić
è stato condannato all’ergastolo. Il leader dei serbi di Bosnia è stato
processato per genocidio, crimini contro l’umanità, pulizia etnica ai danni dei
musulmani e dei croati. La sentenza però ci parla anche di quello per cui
Karadžić
non è stato condannato, ma che è strettamente legato ai crimini che ha
commesso. Dopo quest’ultima sentenza si pongono alcune questioni importanti:
era possibile processare Karadžić per aver commesso i crimini
più gravi in Bosnia, e nello stesso tempo sottacere completamente e amnistiare
il progetto per il quale si era battuto? Com’è possibile che la Repubblica di
Serbia quale Stato venga esclusa dal contesto delle responsabilità? È
indicativo il fatto che nel corso del lungo procedimento giudiziario contro
Karadžić,
non sia stata posta la questione dell’Accordo di Dayton, che di fatto ha
legalizzato ciò che Karadžić e i suoi collaboratori hanno
conseguito. In quest’ambito non dobbiamo dimenticare che la Serbia è diventata
uno Stato sovrano e indipendente in base alla sua Costituzione del 28 settembre
1990, un anno prima della proclamazione dell’indipendenza della Slovenia e
della Croazia. Da quella data l’Armata popolare jugoslava è diventata di fatto
un esercito serbo, che ha offerto poi un sostegno importantissimo dall’ottica
militare, finanziaria e logistica ai serbi di Bosnia. La Bosnia ed Erzegovina,
oggi, a 23 anni dalla firma dell’Accordo di Dayton (1996) continua a essere
ostaggio delle circostanze internazionali degli anni Novanta, che definirono il
carattere del Trattato di pace. Gli Stati Uniti e l’UE fin dall’inizio della
guerra in Bosnia basavano tutti i piani di pace sul principio etnico e
“risolvevano” i problemi richiamandosi alla situazione di fatto, frutto della
politica di Karadžić e dei suoi più stretti
collaboratori. Quello che Karadžić rilevava negli anni Novanta,
ossia che “il carattere del nuovo Stato serbo sarebbe stato esclusivamente
etnico”, coincide pienamente con il comportamento tenuto dalla comunità
internazionale. L’Accordo di Dayton contempla un elemento pericoloso per tutti,
ossia il fondamentale pomo della discordia per il quale è scoppiata la guerra:
la questione se la Bosnia ed Erzegovina sarà uno Stato unitario o diviso.
Proprio per tale motivo l’attuazione di questo documento si configura spesso
oggi come la continuazione della guerra con altri mezzi.
Proprio l’accordo di Dayton ha creato una struttura di potere che ha permesso
ai nazionalisti di restare in sella fino a oggi e di impedire l’ulteriore
sviluppo dei processi democratici in Bosnia ed Erzegovina. Per tale motivo
appare illogica la sentenza del Tribunale penale internazionale dell'Aia con la
quale Radovan Karadžić è stato, giustamente, condannato
all’ergastolo, senza però che in questo contesto sia stato menzionato il
progetto per il quale egli ha commesso i crimini. Tutto questo può essere
compreso da un punto di vista logico? Ben difficilmente. Il presidente del
Comitato Helsinki per i diritti umani in Serbia, Sonja Biserko, chiede alle
autorità della Republika Srpska (RS) di cambiare i nomi delle scuole e delle
istituzioni chiamate criminali di guerra. Lo psicologo di Banja Luka (RS)
Miodrag Živanović,
afferma che l'influenza di Karadžić
sulla popolazione è "il prodotto del dominio del populismo da cui è
direttamente seguito il nazionalismo e tutto ciò che appartiene alla coscienza
ottenebrata“. "La
giustizia richiede che la RS sia abolita", ha detto Francis Boyle,
professore alla Harward, ex avvocato della B&H davanti al Tribunale dell'Aia.
In un commento alla televisione N1, Boyle aggiunge che il „Tribunale dell'Aja
nascondeva il ruolo della Serbia, perché l'Occidente vuole includere la Serbia
nella NATO e nell'Unione Europea“. Questo intervento
del professore Boyle viene durramente
respinto da quelli che ancora oggi difendendo i risultati della pulizia etnica
in B&H. Come raccontare la storia di un uomo condannato per i crimini di
guerra, quando molti politici di spico e molta gente lo stimano come eroe? I
criminali di guerra sono tra l'altro molto popolari anche in Croazia. La
cultura conservatrice che sta' dominando sempre di più in quest'area d'Europa,
non può accettare la giustizia in base ai criteri del diritto internazionale,
per un semplice motivo; La verita' e la giustizia sono dalla „nostra parte“, mentre i colpevoli
e cattivi sono „gli altri“. Quindi, da una parte, con il verdetto del Tribunale
internazionale R. Karadžić risulta un criminale. Purtroppo
per la politica non è cosi. Tempo fa,
quando in Bosnia succedeva la „pulizia etnica“ e il genocidio, Karadžić era una persona
importante per la politica internazionale, disposta a collaborare e ideare una
nuova carta politica della B&H. Mentre, per molti politici di spico e tanta
gente, ancora oggi affascinati dal suo progetto, Karadžić
rimarra' „un grande eroe sacrificandosi
per gli interessi della Patria“. Dov'è in tutto questo la giustizia e il
diritto internazionale? E' dificilissimo rispondera a questa domanda. Per cui
la cosa migliore è forse chiedere aiuto a George Orwell: “...Ma come posso fare
a meno di vedere quel che ho dinanzi agli occhi? Due e due fanno quattro.
Qualche volta, Winston. Qualche volta fanno cinque. Qualche volta fanno tre.
Qualche volta fanno quattro e cinque e tre nello stesso tempo. Devi sforzarti
di più. Non è facile diventare normale”.
IL PREMIO “LA VOCE DEI POETI”, IV EDIZIONE, PRESSO LA SALA DEL PRIMATICCIO DELLA DANTE Roma, 31 maggio ore 16:30, cerimonia di Premiazione – Palazzo Firenze, Piazza Firenze 27
di Goffredo Palmerini
ROMA – Si terrà il 31 maggio dalle ore 16:30 a Roma, nella splendida Sala del Primaticcio di Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri, la cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio internazionale “La Voce dei Poeti”, quest’anno dedicato al tema della Giustizia, promosso ed organizzato dall’Associazione culturale VerbumlandiArt. La manifestazione, inserita nel progetto “La Catena della Pace”, ha ormai ampiamente superato i confini nazionali ed europei. Il progetto, che ha coinvolto poeti, scrittori, artisti, giornalisti e musicisti di tutto il mondo nel trattare in senso creativo le problematiche attuali, ha scopi culturali, educativi e sociali per costruire una catena senza fine che sensibilizzi l’opinione pubblica e le istituzioni.
Il progetto, con la comunicazione letteraria e artistica, come con altre discipline, intende parlare a più voci a tanti interlocutori, in particolare ai giovani, per costruire un’attitudine al dialogo interculturale e valorizzare i temi della Pace, della Giustizia, dell’Ambiente, approfondendo l’essenza delle problematicità attuali in una visione priva di barriere e logiche nazionali. L’associazione VerbumlandiArt sta consolidando il progetto, ogni anno sempre di più, con la Poesia, l’Arte, la Scrittura, la Musica, il Teatro, il Cinema, il Giornalismo, per unire poeti, artisti, giornalisti, musicisti, attori e registi, per costruire una civiltà del dialogo e della valorizzazione delle culture, nella solidarietà e nel rispetto reciproco.
VerbumlandiArt ha utilizzato come strumento di promozione e diffusione, a partire dal 2015, le sue numerose attività culturali, realizzando incontri, reading, raccolte tematiche e mostre con la partecipazione di poeti, scrittori e artisti nazionali ed internazionali. L’anno 2019 ha inaugurato la terza tappa del percorso progettuale con il tema della Giustizia, nei suoi diversi aspetti. C’è un grande desiderio, nelle società, di superare le ingiustizie, di vivere nella concordia, che si realizza quando la verità non sia offuscata dalla menzogna e quando ciascun cittadino può rendere il suo contributo al bene comune nella pienezza dei diritti e dei doveri. Questa IV edizione del Premio è dunque dedicata al tema della Giustizia ed ha visto una straordinaria partecipazione di voci poetiche dall’Italia e dal mondo (Serbia, Montenegro, Romania, Germania, Israele, Egitto, Iraq, Kenia, Messico, Turchia, India, Russia, Pakistan, Filippine).
Prestigiosa la Giuria del Premio, composta da Massimo Enrico Milone, direttore di Rai Vaticano (Presidente onorario), Tiziana Grassi, giornalista e scrittrice (Presidente), Pierfranco Bruni, scrittore e giornalista, Annella Prisco, scrittrice, Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, Fiorella Franchini, giornalista e scrittrice, Cosimo Lorè, giurista e docente universitario, Franco Roberti, già Procuratore nazionale antimafia, Salvatore Mattia Giraldi, presidente della Federiciana Università Popolare di Cosenza, Mirjana Dobrilla, scrittrice e traduttrice, Antonietta Vaglio, traduttrice, Annalena Cimino, poetessa, Regina Resta, poetessa e presidente VerbumlandiArt.
Saranno Ospiti d’onore e riceveranno la Targa alla carriera Cinzia Baldazzi, scrittrice e critico letterario, Doriana Martini, avvocato penalista a Milano, Francesco Sidoti, criminologo e docente Università dell’Aquila, Gianni Maritati, giornalista Rai, Giuseppe Trieste, presidente Fiaba Onlus, Graziano Perria, vice questore Polizia di Stato, Maria De Giovanni, giornalista e presidente Sunrise Onlus di Lecce, Otabek Akbarov, Ambasciatore Repubblica dell’Uzbekistan, Paolo Pagliaro, editore Telerama e presidente Cuoreamico Onlus, Serafino Liberati, Gen. C.A. CC, direttore Centro Studi Alta Formazione per la Sicurezza, Sergio Camellini, poeta e psicoterapeuta.
“Il Premio La Voce dei Poeti è stato e continua ad essere il veicolo portante dei valori di Pace e Giustizia nel mondo”, dichiara Regina Resta, presidente dell’associazione VerbumlandiArt. “Poeti, scrittori, artisti, attraverso la produzione di video-poesie, foto-poesie, opere d’arte unite a poesie, hanno avuto e continuano ad avere un ruolo significativo nello sensibilizzare i cittadini del mondo a vigilare sulla Pace e sull’Ambiente in cui vivono, perché il problema è di tutto il pianeta. Per raggiungere la Pace globale – aggiunge la presidente Resta – l’umanità deve riuscire a scardinare l’indifferenza dei più e deve superare la filosofia del “carpe diem”, impegnandosi a scuotere le coscienze affinché non vi siano mai più emergenze e l’uomo impari a convivere in armonia con la terra in cui vive senza danneggiarla, ma valorizzandone ogni suo aspetto. VerbumlandiArt, con l’ausilio di esperti prestigiosi, ha realizzato la IV edizione del Premio a Roma, concentrando forze, intelletti e artisti, provenienti da tutta Italia e da molti Paesi del mondo, in un contesto prestigioso come la sede centrale della Società Dante Alighieri. Non solo poesia dunque, ma una sinergia e sinestesia tra arte, pittura, fotografia, musica, tutte espressioni che rappresentano emozioni dell’anima, sentimento, che si compendiano vicendevolmente: parola e immagine insomma. L’artista parla di sé con le sue opere, la poesia interpreta con la sua libertà di espressione, narrando tutto ciò che riesce a vedere nelle immagini. Voglio infine esprimere gratitudine alla Dante – conclude Regina Resta – per averci dato accoglienza e l’onore di tenere la cerimonia di premiazione nella splendida Sala del Primaticcio. Un grazie di cuore al Segretario Generale della Dante, Alessandro Masi, e al Presidente Andrea Riccardi”.
Di grande qualità gli elaborati in concorso – un numero assai rilevante – che hanno impegnato la Giuria in un immane lavoro per selezionare le opere vincitrici, destinate al podio nelle varie sezioni del Premio (in lingua italiana: Video-poesia, Foto-poesia, Poesia, Racconto, Saggio, Libri editi, Libri editi stranieri in italiano; in lingua straniera: Poesia, Video-poesia, Foto-poesia, Racconto), come pure quelle da insignire con riconoscimenti speciali e menzioni d’onore. Qui di seguito, per le diverse sezioni del Premio, i primi tre classificati, gli insigniti di riconoscimenti speciali e le menzioni d’onore.
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VINCITORI ED INSIGNITI DEL PREMIO “LA VOCE DEI POETI” 2019
VIDEOPOESIA SEZ.A PREMIO SPECIALE DELLA CRITICA: Io sono un bambino libero – CESARE NATALE e DANIELA LELLI
PODIO 1. ALFONSO GARGANO – Sposa bambina; 2. LORIS AVELLA – Perdono; 3. DOMENICO RUGGIERO – Contro le disuguaglianze.
MENZIONE D’ONORE ROBERTO ROSSI – Sia la pace la nostra stella; MARCO PERNA – Vorrei saper sognare; RICCARDO TIBERI – Notte infinita; PASQUINA FILOMENA – Nude emozioni;
POESIA IN LINGUA ITALIANA SEZ.C PODIO 1. ROBERTA MENICONZI – La pace è; 2. MARCO VAIRA – Veste rossa; 3. ROSARIA LO BONO – Anima bianca.
PREMIO DELLA CRITICA ESTELA SOAMI – E noi; VALERIO DI PAOLO – 27 Gennaio.
PREMIO VERBUMLANDIART ANNAMARIA DEODATO – Bacha-bazi; LIDIA APA – La stessa stella; VITO ADAMO – Essere umani.
PREMIO DEL PRESIDENTE DI GIURIA MARIA ANTONIETTA SANSALONE – Ad ogni tempo un passo; MANUELA DI MARTINO – Sogno di un soldato; NADIA PASCUCCI – La storia siamo noi.
MENZIONE D’ONORE ALFONSO OTTOMANA – Giustizia; ANTONIO CORBO – Speranza; AUGUSTA TOMASSINI – Gocce di luce; FAUSTO MARSEGLIA – Tu… terrorista; FRANCA MUCCIANTE – Partita a scacchi; FRANCESCO EPICOCO – Le ingiustizie del mondo e…; GIOVANNA AZZARONE – Giustizia; GIOVANNI MALAMBRÌ – L’alba dei papaveri rossi; GIUSEPPE MILELLA – Innocenza violata; MICHELE IZZO – La fragilità della bellezza; TINA FERRERI – Douma, 7 aprile 2018. Siria che muori; RITA MUSCARDIN – Trema il mare sul cuore dei morti; SILVANA STREMIZ & ROBERTO COLONNELLI – Non c’è pace senza giustizia; UMBERTO CORO – Api senza ali; VITTORIA CASO – Fratelli.
RACCONTO SEZ. D PREMIO ASSOLUTO MARIKA STAPANE – Prendimi per mano.
PODIO 1. CARLO SIMONELLI – Viaggio a Bodrum; 2. BRUNO PEZZELLA – Zoppo; 3. PIETRO CASELLA – Due sillabe; Ex-aequo ESMERALDA CUSTODE – Storia di ordinaria quotidianità.
SAGGIO SEZ. E PREMIO ASSOLUTO ANITA NAPOLITANO – L’infanticidio: breve excursus s’un crimine antico.
LIBRI EDITI SEZ. F PODIO 1. MONICA FLORIO – Acque torbide (Elison Publishing); 2. SALVATORE LA MOGLIE – Hanno rapito Moro (Ed. Macabor); 3. ALESSANDRO PUGI – L’origine del male (Ctleditore Livorno).
MENZIONE D’ONORE ANTONELLA TAMIANO – Come frammenti di stelle (Ed.CentoAutori); UMBERTO DONATO DI PIETRO – Il senso della vita Giulia (Yucaprint); FABIO SQUEO – I poeti navigano sul viale (Ed. Le Mezzelane).
LIBRI EDITI – STRANIERI, IN ITALIANO PREMIO SPECIALE AUTORI STRANIERI IN ITALIANO. POESIA: HILAL KARAHAN – Angoli della notte (Traduzione di Claudia Piccinno, Ed.Il Cuscino di Stelle); PROSA: MISK HAMID – L’albero del Popolo (Libellula Edizioni)
PREMIO SPECIALE DELLA CRITICA: Per l’impegno, l’attività e la testimonianza autentica con lo sguardo profondo all’impegno civile. ANNA SILVIA ANGELINI – La violenza declinata (Ed. Bertoni); PAOLO MIGGIANO – NAK13314 Le strade della Méhari di Giancarlo Siani (Alessandro Polidoro Editore).
PREMIO VERBUMLANDIART: Per la ricerca della verità e della giustizia negli infernali meccanismi burocratici e corporativi, al limite della legalità, della Giustizia stessa. MARIA VITTORIA PICHI – Come una lama (Ventura Edizioni); FRANCESCO GEMITO – La rabbia e l’amore (Il Quaderno Edizioni); GRAZIA BUSCAGLIA – Rosso come la neve (L’Infernale Edizioni).
SEZIONE AUTORI STRANIERI
SERBIA POESIA – POEZIJA 1. MILOŠ MARJANOVIĆ – Čovek sam; 2. LJUBODRAG OBRADOVIĆ – Jasnoca; 3. LJILJANA FILIPOVIĆ OKIČIĆ – Nemoj; ex aequo 3. JASNA KOSANOVIĆ – Moralne sramote.
ATTESTATO DI MERITO PER LA PRODUZIONE LETTERARIA IBRAHIM DŽEMAIL – Bogovi na lomaci; KEMAL LJEVAKOVIĆ – Vjeruj; RUŽICA KIŠUR ČRLENEC – Zabluda; SLAĐANA VULIN – Lazni covece; SNEŽANA BIHLER – Dijagnoza; VESNA FOJKAR ĆIRIĆ – Ona; VESNA MIŠKOVIĆ – Ja sam talas kojeg nisi ubio; VLASTIMIR STANISAVLJEVIĆ – Drvo pokraj groba; ZORICA ĐUĐIĆ MITIĆ – Kad pravda progovori.