lunedì 6 novembre 2017

Leonardo Sciascia, profeta della letteratura italiana. - Regina Resta


Leonardo Sciascia, profeta della letteratura italiana, prendendo spunto dalla saggezza popolare, fatta di consolidata cultura di vita pratica, divideva il genere umano in alcune particolari categorie: uomini, mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà; una classificazione che persiste ancora da tempo e soprattutto in questo primo scorcio di terzo millennio, caratterizzato molto da ominicchi e quaquaraquà....
Questa cerchia di persone si sta diffondendo a vista d’occhio, occupando gli spazi dei network, in maniera esponenziale, persone che la cultura popolare definisce pidocchiosi rivestiti, che nella realtà giocano ad imitare (senza riuscirci) gli uomini "de facto".
L’ominicchio diventa a volte più pericoloso dei pigliainculo e dei quaquaraquà perché se i primi sono perdenti e gli altri sono stupidi, degli ominicchi si può provare solo compassione perchè non sa vivere al mondo e scimmiotta gli altri.
Nel mondo dei quaquaraquà, presenti in tutti i campi, i temi più frequenti che sbandierano sono la qualità e la credibilità. Ho notato che ognuno si sente detentore di entrambe le cose, per cui stabilire l'autenticità delle affermazioni non è facile.
Innanzitutto qualità, cultura, onestà intellettuale, serietà, si coniugano sempre e solo con l'umiltà...umiltà d'animo e di comportamento. Chi veramente è colto, capace, sa che può sempre migliorare, pensa a crescere e ha occhi limpidi e cuore aperto. Guarda sempre avanti, con modestia e coraggio.
E' amabile, perchè non gonfia il petto, nè polemizza, realizza fatti che lo contraddistinguono dagli altri. Lascia un segno, orme da percorrere che portano a spazi immensi.
Vive fuori da sè, senza protagonismo, nè esibizionismo, cultore del buon senso e della responsabilità. Il rispetto e l'educazione sono i tratti peculiari delle sua azione e del suo parlare, il linguaggio è semplice e comprensibile, perché la parola come il disegno non hanno bisogno di troppo rumore si qualificano per i contenuti e la forza dei colori, come musica si diffondono e vanno lontano.
L'importante è saper ascoltare, in silenzio, perchè le cose belle non hanno bisogno di troppe parole.
Pertanto è bene diffidare sia dalla facile commiserazione in cui spesso cadiamo se ci imbattiamo nel prossimo disgraziato, sia di tutti gli altri pavoni di turno, e coltivare la propria cultura della vita per diventare padroni nell’individuare l’amico vero dal pagliaccio, o peggio ancora dal pettegolo di turno.
r.r.


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