giovedì 18 maggio 2017

A Dawn In Spring - Sudha Dixit




A Dawn In Spring
L'immagine può contenere: cielo, erba, albero, natura e spazio all'aperto
The tangy scent of mango trees
Is wafting around with whispering breeze
Ushering in the queen of season-
Spring , with the birds and bees

Sun rays filtering through the leaves
Create a magical web
I sit in the orchard – giddy
As if drinking in a pub
Watching fluttering, dancing butterfly
Under the bright, beautiful sky
It’s a painting of myriad hues
Forming a labyrinth of umpteen views
Fragrance of love is in the air
Nature’s celebrating with fanfare
Cheers and joys know no excuse
So, now, sings my melodious Muse
Serendipity has tiptoed
In solitude of my abode
Blessing me from Heaven above
Is my Angel, my divine Love
~Sudha Dixit
Published In Indian Periodical
May 14, 2017

domenica 7 maggio 2017

Dj Pohnzi - La Bestia del Gévaudan (Poetry Slam)



La Bestia del Gévaudan (Poetry Slam)
Stanotte Il vento glaciale spazza le pianure d'Occitania .
Nel cuore della foresta in una natura austera, nelle lande ghiacciate si aggira una bestia dai canini affilati...
Vorrei raccontarvi quello scritto nell’urlo della bestia
La follia grida ma una scintilla di ragione resta
Mondo in fiamme sulle lancette d’un tempo dannato
“Bestia del Gévaudan” è il nome che mi fu dato
La verità è che nulla mi tocca la fortuna m’ha lasciato
Sotto un cielo plumbeo corro verso un Dio abbandonato
Odo i profeti del nulla sullo sfondo il canto dei lupi
Seguo il mio istinto foresta nera uomini ciechi destini muti
So che faccio paura sul mio pelo sbavo sui lividi
M’invidiano per i brividi che mi danno sentieri ripidi
Mi temono per ciò che mai uomo riesce a prendere
Nella crudeltà essere per quello che si appare essere
Incasso la mancanza d’un padre dei baci d’una madre
D’essermi ustionato le ferite sul fuoco delle strade
Incasso le incomprensioni le delusioni il non lasciare traccia
Forse l’esser perla di luce nell’oceano d’acqua marcia
Incasso una vita a correr sul ciglio d’una rupe
Tra minuti a valere solo per la paura che s’incute
Incasso le vipere i serpi i demoni le corone di rovi
Ed il cervello vostro dove si nascondon mostri
Son Bestia! Come spiegarti se non sai afferrare
Mostrarti gli occhi rossi se non li sai guardare
Prendi il mare d’inverno e gettaci la polvere
Avrai solo la mia storia scritta in parole povere
E venne il giorno al volgere del secolo dei lumi
Mi diedero la caccia, circondato , i cieli eran cupi
Mi spensi sotto i colpi in una macabra danza
Mi spararono per non sparare alla loro ignoranza
Venne il giorno in cui una pallottola porto via
Un mondo di poesia dentro mille sbarre di pazzia
Di speranze di magia di tremare per un tuono
D’un sole atteso dentro le stanze d’un nuovo giorno
Fui “bestia” dissero perché mancavan le parole
Perché le mani che portavan carità eran vuote
Li lascio nell’era degli orologi senza tempo
Addio al Dio numero per l’umanità che ha perso
Dj Pohnzi
 http://blog.libero.it/poesieresitenza

mercoledì 3 maggio 2017

L’altrove non è assenza - Raymonde Simone Ferrier



L’altrove non è assenza
è orizzonte da illuminare,
dimensione da avvicinare,
da scoprire in ogni suo angolo remoto,
strato dopo strato.
Magari è purezza incontaminata,
croci e valori non ancora profanati,
sogni indefiniti non ancora infranti,
o volti sofferti e degni, senza maschere,
o giorni e grandi pupille
senz’ombra di colpe o di terrore.
Può essere un altrove ancora intatto
e non per forza dal male da salvare.
Magari è colmo di altri te stesso che paiono ignoti
ed è il tutto che trovi meditando lo sguardo ai cieli.
L’altrove non è assenza
è molto di più della scontata presenza.
Ė di un fotogramma mentale
la messa a fuoco, l’avvicinamento al cuore;
la sempre più nitida risoluzione.
L’altrove è mistero di percezione in evoluzione.
Sublimazione delle affettive comete universali
ospitate nella luminosità delle stelle
degli occhi di chi sa e vuole vedere.
R.S.F.
 

martedì 2 maggio 2017

Sonnet 208: Fireflies - Don Yorty



I’d rather watch fireflies than fireworks
pressing against the dark. “They’re vicious beasts,”
Dad says: “All they do is have sex and eat
their prey by the light they make. There’s the first
one now!” I look watching it glowing go
out quickly back into the dusk again
flickering up the wood going off and on
disappearing, showing the arbor’s post.
The sky has its stars, the earth its fireflies
that come to give us light as the light dies.
On Judgement Day they say that souls will rise
—Stories I’ve heard around a campfire—Eyes
opening with a familiar regard
knowing who I am knowing who they are.