Santo
Stefano di Sessanio:
affidati
i lavori per il recupero dell’antica Torre
Dalla sua sommità lo sguardo si apre sulle valli del
Tirino e dell’Aterno e si spinge sino alla catena del Sirente e della Maiella:
la possente Torre di Santo Stefano di
Sessanio, eretta sul punto più alto del paese, era la rappresentazione e il
simbolo del borgo, il suo più antico elemento architettonico. Quasi totalmente crollata con il
sisma del 2009, la torre – attualmente ricostruita nella sagoma con una
struttura metallica – tornerà presto a dominare il panorama, grazie alla
sinergia tra il Comune di Santo Stefano, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei
Comuni del Cratere e il Segretariato Regionale MiBACT per l’Abruzzo.
L’Ufficio speciale ha reperito i fondi necessari all’intervento (€1.505.000,00),
il Segretariato Regionale ha espletato la gara d’appalto, ed i lavori, affidati
all’Impresa Fracassa di Teramo, saranno gestiti direttamente dal Comune:
un impegno fattivo e concreto di diverse istituzioni, che garantisce l’avvio di
un restauro lungamente atteso, per uno dei monumenti identitari più noti
d’Abruzzo.
«La Torre medicea di
Santo Stefano di Sessanio – dichiara Paolo Esposito – rappresenta indubbiamente uno dei simboli più connotativi del
territorio e la sua ricostruzione, che a breve avrà inizio, costituisce uno
stimolo ulteriore per accelerare il processo di recupero degli immobili privati
e pubblici. Nei mesi trascorsi, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei
Comuni del Cratere, tramite i propri funzionari Ing. Francesco Mattucci e Ing.
Emanuela Ferrini, ha fornito il proprio supporto ed una assistenza tecnica
qualificata all’amministrazione comunale per promuovere la qualità della
ricostruzione compatibilmente con la finalità dei fondi stanziati e resi
disponibili con la delibera CIPE 135/2012».
«L’intervento previsto
per la Torre Medicea – secondo il Segretario Regionale Stefano Gizzi - assume una valenza particolare, sia da un
punto di vista simbolico, sia operativo. Pur se è vero che l’attuale soluzione,
quella di una riproposizione “evocatva” dello sky-line della torre attraverso una reintegrazione “a fil di ferro”
(sull’esempio di analoghe scelte: si pensi a quella del Tempio di Apollo a Veio
risarcito nelle parti mancanti con una sagoma di tubolari metallici) appare di
sicuro interesse, una ricostruzione “materica” con i medesimi materiali lapidei
(per fortuna conservati in gran parte) e con la medesima tessitura muraria ha
il vantaggio di una restitutio ad integrum, ove anche i connotati materiali, oltre che formali, riassumono una
loro piena pregnanza. Peraltro, l’esempio in questione è indice di una
collaborazione fattiva tra Enti locali e Ministero per i beni e le attività
culturali che speriamo segni solo l’inizio di una sempre maggiore azione comune
per la salvaguardia del patrimonio culturale».
Grande soddisfazione
traspare dalle parole del Sindaco Fabio Santavicca: «A
quasi otto anni dal terremoto, siamo riusciti a raggiungere il traguardo per
l’avvio dei lavori di ricostruzione della Torre medicea, uno dei monumenti
simbolo insieme al castello della Rocca Calascio, di un territorio ricco di
storia e cultura, unico per i suoi scenari e paesaggi mozzafiato. Un
ringraziamento particolare è rivolto a tutte le istituzioni che hanno
collaborato in sinergia con le diverse amministrazioni comunali, che dall’immediato
post sisma si sono operate affinché la Torre di avvistamento potesse tornare a
splendere e a dominare il borgo. Un plauso va fatto a tutti i professionisti
che hanno lavorato alacremente, messo a disposizione le proprie conoscenze e
competenze con l’intento di trovare il giusto risultato tra sicurezza e
corretto adeguamento sismico da un lato, e il restauro e risanamento
conservativo dall’altro. Infine, è questo l’inizio di un percorso che, in un
tempo relativamente breve, permetterà al borgo di Santo Stefano di Sessanio di
riappropriarsi del suo elemento più significativo che, cosi come accadeva in
passato, tornerà ad affascinare con la sua imponenza e maestosità gli sguardi
di coloro che a esso si rivolgeranno».
I lavori, che avranno inizio nel prossimo mese di aprile,
restituiranno quindi alla singolare bellezza di Santo Stefano una delle
testimonianze più evidenti del suo importante passato, e la Torre con i suoi 18
metri si staglierà nuovamente su uno degli scorci naturalistici più suggestivi
dell’Appenino, non solo abruzzese.
Silvia Taranta - ufficio stampa e comunicazione
Segretariato Regionale MiBACT per l'Abruzzo
silvia.taranta@beniculturali.it - tel. 0862 446157 - cell. 366 9125898
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