IL POVERO IN TRIBUNALE
Gli osservatori prevedono che
almeno una volta nella vita
io avrò Ragione.
Quale persona avrà la mia Ragione!
Quanti anni avrà!
Il portafoglio… ce l’avrà vuoto o pieno?
Sono sicuro
che le parole per la mia difesa
saranno imprestate dalle lingue scomparse
perché per adesso
non esiste alcun vocabolario comprensibile
capace di difendermi.
Come vedete dunque
la mia ragione sarà molto antica.
Gli scienziati che vi si imbatteranno come in un cadavere
lungo il percorso della loro carriera professionale
trasaliranno vedendola.
Forse ne vedranno soltanto il teschio
coperto di epigrafi della vita perduta
ove si spiega con chiarezza e senza illusioni
che oltre agli uomini neanche il Sole è riuscito
a splendere con quella luce
che non valeva la pena concedere ai mortali…
quel Caos Inesplicabile di imponenti rappresentazioni
che chissà quale sapienza di Dèi concreti
intendevano donare alle forme del Mondo.
Il resto per esempio
il torace… l’articolazione… le vertebre
da quando hanno saputo la brutta notizia
che gli Dèi della Ragione non sono mai stati concreti
delusi dalla vanità del Mondo
tenevano in funzione
il corpo dell’Inferno… sugli abissi.
Per quanto riguarda le speranze…i Sogni…la Permalosità…
e altre virtù dei greci
è probabile…
con una peregrinazione disperatamente solitaria
che siano tutte dentro di noi.
Gli avvocati tuttavia non si preoccupano molto
delle Virtù dei greci
e delle Verità dell’Anima…
Essi pretendono testimonianze materiali… fattuali… concrete…
mentre io anche questa volta
ho un aspetto miserabile…
benché la mia Ragione sia
come la chiamerebbero i difensori…
… Eterna.
Traduzione MAURIZIO DE ROSA
Posted by Ilias Foukis
Quando ho scritto questa poesia ero sotto la pressione di una grande preoccupazione. Di giustizia. Il modo in cui il suo duro in questo mondo ingiusto. E la grande ansia di umanità.
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